di Andrea Guenna – La vexata quaestio è se il Duce, oltre alla disastrosa partecipazione alla seconda guerra mondiale ed alle deprecabili ed ingiustificate leggi razziali abbia fatto qualcosa di buono che giustificasse l’enorme popolarità che ha avuto almeno fino al 1938. Mi è capitato fra le mani un libro dove si sostiene che Mussolini in verità era solo un grande comunicatore ma di cose belle ne ha fatte poche. Ebbene, continuare a nascondere la verità non fa bene alla civiltà e, da liberal, propendo per dirla tutta, senza paura e senza faziosità. Lo spunto mi viene da un mio collaboratore il quale l’altro giorno mi ha detto che l’Inps non fu fatta dal fascismo perché c’era già, e li mi sono reso conto che sul fascismo qualcuno ormai – e da troppo tempo – mescola la menzogna alla verità per confondere le acque e giustificare posizioni indifendibili anche se opposte al fascismo. Ebbene, siccome chi scrive, pur non essendo mai stato fascista, da liberal ama innanzi tutto la verità, sono andato a guardare e ho avuto conferma di quello che pensavo sul fascismo. Quel cialtrone che ha scritto il libro al quale mi riferisco afferma che Mussolini fu un pessimo amministratore, un modestissimo stratega, tutt’altro che un uomo di specchiata onestà, un economista inetto e uno spietato dittatore. Quel cialtrone aggiunge che il risultato del suo regime ventennale fu un generale impoverimento della popolazione italiana, un aumento vertiginoso delle ingiustizie, la provincializzazione del paese e infine, come si sa, una guerra disastrosa. Ebbene chi scrive queste sciocchezze non tiene conto che, se fosse vero quello che sostiene, sfugge il motivo per cui il Duce abbia goduto d’una popolarità mai vista, né prima né dopo. Evidentemente qualcosa di buono avrà fatto. Sono andato a vedere ed ecco l’elenco schematico della sua opera.
- Completò l’acquedotto pugliese (1925) e realizzò quello del Peschiera-Capone di Roma (1936) oltre ad altri acquedotti meno noti;
- Sviluppò enormemente l’Aeronautica portandola ad essere tra le migliori del mondo e, nel 1934, costituì la compagnia di bandiera Ala Littoria oggi Alitalia;
- Istituì la Milizia Nazionale Forestale, oggi Guardia Forestale, che soppiantò l’insufficiente Corpo Reale delle Foreste, dandole un’organizzazione ed un’efficienza militari (1926);
- Istituì gli archivi di Stato (1923);
- volle in tutti i Comuni d’ Italia la biblioteca a disposizione dei cittadini (1930);
- attuò la bonifica dell’Agro Pontino (1923 – 1926) e dette vita a molte città fra cui Latina (Littoria), Aprilia, Sabaudia, Pomezia, Guidonia, Ardea;
- Realizzò in Roma Cinecittà, la più grande azienda cinematografica d’Europa (1937)
- Diede vita allo Iacp (Istituto Autonomo Case Popolari) specificandone i compiti nel Testo Unico 1165 del 1938;
- Diede vita all’Impero riorganizzando la Libia e colonizzando l’Etiopia, la Somalia, l’Eritrea ed altri territori dell’Africa Orientale (1932 – 1936);
- Diede vita alla Enciclopedia Treccani, la più grande e completa Enciclopedia del Mondo (1929);
- Diede un forte impulso alle Ferrovie dello Stato grazie anche alla loro elettrificazione;
- Creò l’IRI per salvare l’economia italiana dal disastro di Wall Street (1935);
- Istituì la battaglia del grano (1925) e la festa dell’albero (1923);
- Istituì la moderna Inps: il governo Mussolini, con Regio Decreto Legge del 27 marzo 1933, n.371, trasformò la debole Cassa nazionale in Istituto nazionale fascista della previdenza sociale (Infps) oggi Inps;
- Fondò l’Eiar, l’attuale Rai (1927)
- Fondo il CNR – Consiglio nazionale delle ricerche (1923);
- Costituì l’istituto Forlanini di Roma per la cura della tubercolosi (1935);
- Istituì con decreto legge 10 ottobre 1935, n. 2472, il Corpo dei Pompieri, posto alla diretta dipendenza del Ministero dell’interno, del quale decretò l’organizzazione su base provinciale e distaccamenti nei centri più importanti. Il successivo regio decreto legge 16 giugno 1938 n. 1021 sostituì alla parola Pompieri quelle di Vigili del Fuoco pensata da Gabriele d’Annunzio;
- Assicurazione invalidità e vecchiaia, R.D. 30 dicembre n. 3184, 1923;
- Assicurazione contro la disoccupazione (indennità di disoccupazione), R.D. 30 dicembre 1926 n. 3158;
- Assistenza ospedaliera gratuita, R.D. 30 dicembre 1923 n. 2841;
- Tutela del lavoratore di donne e fanciulli R.D 26 aprile 1923 n. 653;
- Opera nazionale maternità ed infanzia (O.N.M.I.) R.D. 10 dicembre, n. 2277 1925;
- Assistenza illegittimi e abbandonati o esposti, R.D. 8 maggio 1925, n. 798;
- Assistenza obbligatoria contro la TBC, R.D. 27 ottobre 1927 n. 2055;
- Esenzione tributaria per le famiglie numerose R.D. 14 maggio 1928 n. 1312;
- Assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali, R.D. 13 maggio 1928 n. 928;
- Opera nazionale orfani di guerra, R.D.26 luglio 1929 n.1397;
- Settimana lavorativa di 40 ore, R.D. 29 maggio 1937 n.1768;
- Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (I.N.A.I.L.), R.D. 23 marzo 1933, n. 264;
- Ente Comunale di Assistenza (E.C.A.), R.D. 3 giugno 1937, n. 817;
- Assegni familiari, R.D. 17 giugno 1937, n. 1048;
- N.A.M. (Istituto per l’Assistenza di malattia ai lavoratori), R.D. 11 gennaio 1943, n.138;
- Riforma della scuola “Gentile” del maggio 1923 (l’ultima era del 1859) che portò la scuola italiana, a detta di tutti gli osservatori internazionali, la migliore del mondo;
- Opera Nazionale Dopolavoro (nel 1935 disponeva di 771 cinema, 1227 teatri, 2066 filodrammatiche, 2130 orchestre, 3787 bande, 1032 associazioni professionali e culturali, 6427 biblioteche, 994 scuole corali, 11.159 sezioni sportive, 4427 di sport agonistico.). Era esattamente la Casa del Popolo in Urss;
- Colonie marine, montane e solari gratuite (1927);
- Parchi nazionali del Gran Paradiso (1922), dello Stelvio (1935), dell’Abruzzo (1923) e del Circeo (1934);
- Centrali Idroelettriche ed elettrificazione delle linee Ferroviarie (1928 – 1940);
- Patti Lateranensi, 11/02/1929;
- Emanò il codice penale (1930), il codice di procedura penale (1933, sostituito nel 1989), il codice di procedura civile (1940), il codice della navigazione (1940), il codice civile (1942) e numerose altre disposizioni vigenti ancora oggi (il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, il Codice della Strada, le disposizioni relative a: polizia urbana, rurale, annonaria, edilizia, sanitaria, veterinaria, mortuaria, tributaria, demaniale e metrica);
- Istituto Mobiliare Italiano (I.M.I.), 1933;
- Casse Rurali e Artigiane, R.D. 26 agosto 1937, n. 1706;
- Riforma bancaria: tra il 1936 e il 1938 la Banca d’Italia passò completamente in mano pubblica;
- Salvò dalla bancarotta l’Ansaldo, il Banco di Roma e l’Ilva (1923-24);
- Pareggio di bilancio già dal 1924;
- Costruzione dell’Autodromo di Monza, 10/09/1923;
- Primi esperimenti della televisione che risalgono all’anno 1929 per volere del Duce; nel dicembre del ’38 l’ufficio stampa dell’EIAR comunicò che nei primi mesi del ’39 sarebbero iniziati servizi regolari di televisione. Il 4 giugno 1939 alla Mostra del Leonardo ci furono alcune trasmissioni sperimentali, sul Radiocorriere apparvero i programmi e persino le pubblicità di alcuni paleolitici apparecchi televisivi. Purtroppo il progetto venne abbandonato a causa dell’entrata in guerra;
- Istituzione della Mostra del Cinema di Venezia, prima manifestazione del genere al mondo, nata nel 1932 per opera del direttore dell’Istituto Luce, De Feo, e dell’ex ministro delle Finanze Giovanni Volpi di Misurata;
- Prima trasvolata atlantica della storia compiuta da Italo Balbo, in quella occasione fu inaugurata la “posta aerea” (1933);
- Istituzione di treni popolari per la domenica con il 70% di sconto, anno 1932.
È molto probabile che l’elenco sia incompleto ed abbia dimenticato qualcosa. Ora, se gli antifascisti di sinistra (storici, scrittori, politici) credono di combattere il fascismo raccontando balle e scrivendo che il Duce era un cretino che non sapeva fare e non ha fatto niente, perderanno sempre. Perché è proprio sulla mole enorme delle opere pubbliche, dell’attività legislativa, del consolidamento dello Stato, della moltiplicazione dei servizi sociali e di previdenza che il Duce sarà sempre ricordato positivamente e in gran parte perdonato per i disastri che hanno chiuso il periodo fascista a spese degli italiani. Il fascismo si combatte solo ed esclusivamente sul campo ideale e politico, e non col discredito e la menzogna che sono le armi tipiche dei comunisti. Il Fascismo è stato un movimento povero di idee politiche ma ricchissimo di concretezza. È quello che i nostri pensatori antifascisti di sinistra non hanno capito o non vogliono capire. Come non hanno capito che, avanti di questo passo, con una critica becera e superficiale nonché farcita di balle, si fa solamente un piacere al fascismo che, infatti, a distanza di 75 anni, è sempre vivo.