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Varie

Per i migranti che bivaccano nel centro di Cuneo scatta il Daspo urbano

17 Agosto 2020 Piero Evaristo Giacobone CRONACA, Varie 156

Per i migranti che bivaccano nel centro di Cuneo scatta il Daspo urbano

Cuneo – È entrato in vigore a Ferragosto il provvedimento, a Cuneo, che consente alla polizia municipale di elevare multe da 500 euro a chi fosse sorpreso a dormire per strada, situazione segnalata spesso dai residenti nei pressi del Movicentro del capoluogo della Granda.
L’ordinanza è stata spiegata dal sindaco Federico Borgna, centrosinistra: “Abbiamo messo a disposizione lo spazio migranti e avviato iniziative insieme ad altri enti e associazioni per aiutare i senzatetto e offrire loro soluzioni dignitose per l’accoglienza, comprendendo come possano capitare situazioni difficili da superare: ecco perché, d’ora in avanti, chi sceglierà di non sfruttare queste possibilità non potrà più accamparsi per strada”.
Misure finalizzate al contrasto del degrado urbano, causato dall’abusiva occupazione del suolo pubblico e dal bivacco da parte di migranti in gran parte africani e che sui social hanno provocato qualche malumore nella sinistra piemontese.
Nel caso in cui, dopo la contravvenzione, gli agenti dovessero nuovamente trovare la stessa persona a bivaccare, scatterà il “daspo urbano”, ovvero il divieto di entrare in città, pena simile al “daspo” con il quale, in ambito sportivo, si impedisce l’ingresso allo stadio ai tifosi violenti.
Nello specifico, l’ordinanza, oltre al divieto di montare tende o giacigli, non permette di sostare con materassi, cartoni o sacchi a pelo, in particolare in un raggio di 50 metri da ospedali, chiese, cimiteri, parchi, biblioteche, portici del concentrico, stazione, sottopassi.
Tra le iniziative coordinate dal Comune, ci sono quella avviata ad aprile con Oratorio salesiano, Casa del quartiere Donatello, parrocchia del Cuore Immacolato, Croce rossa per ospitare anche di giorno chi non ha casa. È stato riaperto il dormitorio di via Bongiovanni e sono partiti il progetto “La B.o.a.”, con educatori e mediatori per sostenere stranieri in transito e il programma  “La buona terra”, dedicato ai migranti occupati in agricoltura.
Come spiegato dal primo cittadino cuneese sono “Attività nate per dare risposte concrete alle persone che vivono situazioni di disagio e difficoltà. Finora non ci sono stati problemi reali di sicurezza, ma proprio per questo è meglio intervenire prima che si verifichino”.
“Va dato atto al Comune di aver fatto molto – ammette Gigi Garelli, presidente di Orizzonti di Pace, associazione che gestisce mensa e ambulatorio medico con la Caritas – però è illusorio pensare di risolvere il problema dei migranti con un’ordinanza, anche se può rassicurare i residenti. Ci sono ancora circa 30 persone accampate a Cuneo in attesa di un lavoro in agricoltura che forse non arriverà mai e che, se sanzionate, non potranno pagare e probabilmente andranno a sistemarsi in quelle poche aree della città non vietate. La situazione non è facile, tanto che la mensa dei Tomasini in via D’Azeglio l’altra sera ha consegnato 102 pasti”.

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