Alessandria – È stato diagnosticato nel reparto di Malattie Infettive dell’ospedale di Alessandria il primo caso, quest’anno, in Piemonte di encefalite West Nile, la “febbre del Nilo occidentale”.
Ad esserne colpito un uomo residente in provincia. Secondo i primi accertamenti il contagio sarebbe avvenuto localmente: non risulta infatti che il paziente sia stato all’estero o in zone in cui siano presenti focolai della malattia. L’uomo aveva però già un quadro clinico serio.
Il caso è strettamente osservato epidemiologicamente dagli organismi regionali (Seremi) e dagli uffici competenti dell’Asl di Alessandria.
In Piemonte è già attiva la ricerca del virus West Nile in tutte le donazioni di sangue, altro possibile veicolo di infezione. Analoghe segnalazioni, in questi giorni, sono avvenute nelle regioni vicine, in particolare in Lombardia, nel lodigiano, dove sono stati diagnosticati 13 casi.
La Febbre West Nile è una malattia provocata dall’omonimo virus, un microorganismo appartenente alla famiglia delle Flaviviridae, identificato per la prima volta nel 1937 nel distretto africano del West Nile, Uganda, da cui prende il nome.
Da allora ha causato una prima epidemia in Algeria, nel 1994, per poi varcare il Mediterraneo ed approdare in Romania nel 1996. Successivamente, nel 1999, è giunto sulla costa occidentale degli Stati Uniti, a New York e da lì si è diffuso sia in USA che in Canada.
Il virus alberga negli uccelli selvatici e nelle zanzare. Queste ultime, alimentandosi sia presso gli esseri umani che presso gli uccelli, fanno da ponte e sono il principale veicolo della malattia per l’uomo.
In Italia, complessivamente, dal 2008 al 2017 sono stati notificati 247 casi umani autoctoni di malattia neuro invasiva da virus West Nile.
Ricoverato all’ospedale di Alessandria uomo colpito da encefalite da febbre del Nilo
