Acqui Terme – È da ricondurre ad “importanti divergenze” il ritiro, all’ormai ex assessore di Acqui, Maurizio Giannetto, delle deleghe su Ambiente, Polizia locale, Trasporti, Protezione civile che tornano al sindaco della città termale, Lorenzo Lucchini.
Entrambi confermano che l’idillio si fosse spezzato da parecchio: Giannetto riconduce i primi screzi alla sua difesa di un membro dello staff messo in discussione. “Maurizio Giannetto è una persona attiva e disponibile, con la quale ho lavorato fianco a fianco su molti fronti – commenta Lorenzo Lucchini – tuttavia, nel tempo si sono appalesate importanti divergenze tra Maurizio Giannetto e questa Amministrazione, che non mi permettono più di mantenere con lui il necessario rapporto fiduciario. È da tempo che non operiamo più nella stessa direzione e ho bisogno della solidità e dell’unità d’intenti del gruppo, elementi indispensabili per amministrare una città”.
La situazione era già esplosiva ma a fare da detonatore è stata la polemica sulla piscina del Golf Club che vedrebbe coinvolti alcuni volontari di Protezione civile: il Comune aveva chiesto loro di ripulirla ma per Palazzo Levi qualcuno se ne sarebbe approfittato, tra tuffi e feste private su cui ora esige chiarimenti. Per Giannetto, la questione sarebbe però stata colta al volo per riuscire a farlo fuori dalla giunta: «Vogliono la mia testa? Se la prendano». «La Protezione civile ha sbagliato? – dice l’ex assessore – Cosa diciamo, allora, a chi ha dato quest’incarico di pulizia con una semplice telefonata, all’insaputa di tutti gli altri assessori? Se io fossi stato messo al corrente avrei espresso le mie riserve sia sull’opportunità di affidare questo lavoro alla Protezione civile, sia sui rischi che comportava. Ora che nessuno del Comune si è degnato di seguire il decorso del lavoro affidato un mese prima si cerca il colpevole? Chi meglio di me, assessore scomodo, troppo presente e che difende la Protezione civile? Chi ha voluto fare tutto questo chiasso sarà il vero colpevole delle conseguenze». E il riferimento è al rischio di deterioramento dei rapporti con i volontari che svolgono, sul territorio, un lavoro fondamentale, non soltanto in emergenza.
Giannetto rimarca: “ esco a testa alta, i miei mille giorni di assidua presenza in Comune parlano per me. Certo, però, che sono deluso da un gruppo in cui credevo. Mi sento un Cinque stelle ma soprattutto un democratico di pensiero e mai metterò in discussione i principi fondamentali del movimento: uno vale uno. Per come è condotta ora, per me questa maggioranza crollerà prima di fine mandato”.
Adesso ora bisognerà trovare chi lo sostituirà sulla poltrona rimasta vuota: tutti scommettono sul consigliere Giovanni Rolando.
Acqui Terme, Giannetto non è più assessore: fatale il caso scoppiato sulla piscina del Golf Club
