Vobbietta – Jean Massog, un giovane del Camerun di 27 anni abitante a Genova, è morto annegato ieri pomeriggio sotto gli occhi di una quindicina di persone mentre stava facendo il bagno nel laghetto di Savio, a Vobbietta, in Valle Scrivia, nonostante i precedenti e i cartelli di divieto. Forse una congestione lo ha colto di sorpresa mentre era in acqua. Dopo qualche bracciata per raggiungere il largo, ha lanciato un urlo agitando le braccia. In un attimo il corpo è stato inghiottito dall’acqua fino a che la corrente non lo ha trascinato a riva. Lì gli altri bagnanti hanno provato a rianimarlo, anche se le sue condizioni sono subito apparse disperate. Tra loro molte persone del posto e un ex bagnino che gli ha praticato la respirazione bocca a bocca. All’arrivo dell’ambulanza del 118 il medico, dopo aver provato in tutti i modi di rianimarlo, ha dovuto arrendersi e dichiararne il decesso che è avvenuto intorno alle sei del pomeriggio. Sul posto sono giunti anche i carabinieri della compagnia di San Martino, e probabilmente stamane il magistrato nominerà un medico legale per l’autopsia.
Il Lago di Savio, a Vobbietta (nella foto), è pericoloso e la balneazione è vietata ma su alcuni siti la “gita” è addirittura consigliata alle famiglie con bambini. A fare la scoperta i residenti della zona a seguito di un improvviso aumento delle persone che frequentano il lago negli ultimi fine settimana. Un flusso di turisti che da un lato è gradito perché porta lavoro ad alcune attività ma, dall’altro, genera preoccupazione perché le persone giungono sul posto convinte che il lago sia balneabile mentre fare il bagno è assolutamente vietato perché l’invaso è pericoloso e nel recente passato si sono registrati incidenti molto gravi. “Abbiamo notato un forte aumento delle persone che arrivano sino qui convinte di trovare un laghetto dove fare i tuffi – spiegano quelli del posto – e se inizialmente siamo riusciti a dissuaderli, ora la faccenda sta sfuggendo di mano perché, tra covid e informazioni scorrette e pericolose, c’è un via vai oltre le possibilità del luogo”. L’afflusso di auto è molto aumentato e la carenza di parcheggi spinge molti automobilisti a inventare letteralmente dove lasciare l’auto. Vengono così occupate piazzole di attività commerciali e posteggi privati su aree non pubbliche. Un fenomeno che genera disagi ma che accompagna una vera e propria situazione di pericolo. “Il lago non è assolutamente balneabile – ribadiscono i residenti – eppure compare con tanto di foto su alcuni siti che consigliano gite in Liguria. Leggendo i consigli si viene indotti a pensare che il lago sia addirittura una meta per famiglie con bambini mentre è pericoloso e non ci si può fare il bagno”. A rendere pericolosa la balneazione è la presenza di piante e alberi sul fondale, pericolosissimi in caso di tuffi ma, soprattutto, la possibilità di apertura delle paratie della diga che può provocare mulinelli e correnti improvvise che in passato hanno causato incidenti anche mortali.
Giovane del Camerun annega nel lago di Vobbietta
