Casteggio – Una discussione degenerata in lite tra il conducente dell’autobus ed un magrebino di 30 anni che voleva salire senza pagare il biglietto è alla base del gesto di terrorismo che è accaduto il giorno dopo, martedì 25 agosto, sullo stesso autobus con lo stesso conducente della linea Stradella-Voghera. È stato un pomeriggio di terrore per gli occupanti quando, alla fermata di Casteggio in Viale Giulietti, verso le 16:30, il magrebino è salito con in mano una tanica di benzina e un accendino. Urlando, ha minacciato di darsi fuoco se l’autista non lo avesse fatto sedere e portato dove voleva andare. Ma l’autista non si è fatto intimorire e, dopo aver fatto scendere tutti, ha preso a cazzotti il migrante nordafricano mettendolo in fuga. Quindi ha chiamato i carabinieri che sono subito intervenuti rintracciando il nordafricano nella zona della stazione ferroviaria (nella foto) e lo hanno fermato denunciandolo per minacce aggravate, interruzione di pubblico servizio e tentate lesioni personali aggravate. L’autista e due passeggeri sono invece stati accompagnati all’ospedale di Voghera in stato di choc.
Questo fatto appartiene ormai ad una certa consuetudine nel comportamento degli immigrati più prepotenti. Ormai da mesi registriamo comportamenti violenti da parte loro come stupri, atti vandalici, atti osceni in luogo pubblico, e le forze dell’ordine sembrano impotenti di fronte a questa situazione. Non si capisce più niente e sfugge il limite del consentito che sempre più spesso è superato senza che nessuno provveda. Ma non solo a causa degli immigrati, perché la maleducazione dilaga, a tutti i livelli. Il timore che abbiamo risiede nel fatto che, avanti di questo passo, si prepara il terreno alla tirannia.
Lo scriveva già Platone quasi 2.500 anni fa: “Quando un popolo, divorato dalla sete della libertà, si trova ad avere a capo dei coppieri che gliene versano quanta ne vuole, fino ad ubriacarlo, accade allora che, se i governanti resistono alle richieste dei sempre più esigenti sudditi, sono dichiarati tiranni. E avviene pure che chi si dimostra disciplinato nei confronti dei superiori è definito un uomo senza carattere, servo; che il padre impaurito finisce per trattare il figlio come suo pari, e non è più rispettato, che il maestro non osa rimproverare gli scolari e costoro si fanno beffe di lui, che i giovani pretendano gli stessi diritti, le stesse considerazioni dei vecchi, e questi, per non parer troppo severi, danno ragione ai giovani. In questo clima di libertà, nel nome della medesima, non vi è più riguardo per nessuno. In mezzo a tale licenza nasce e si sviluppa una mala pianta: la tirannia” (Libro VIII de La Repubblica).
Magrebino litiga con l’autista per il biglietto poi sale con una tanica di benzina minacciando di darsi fuoco
