Biella – Nel 2017 il tribunale di Biella ha condannato il capo della locale cosca e ha riconosciuto al Comune di Santhià il diritto al risarcimento del danno arrecato alla città. Il sindaco Angelo Cappuccio (nella foto) Pd, 42 anni, impiegato all’A.T.A.P. S.p.A. di Biella. In veste di sindaco di Santhià si era costituto parte civile (risarcimento danni) in rappresentanza del suo Comune. Ha spiegato più volte che la decisione di costituirsi parte civile nel procedimento deriva dal fatto che si era determinata una lesione dell’ordine pubblico, inteso come libertà e tranquillità della cittadinanza. Ora la città di Santhià chiede i danni alla ‘Ndrangheta, e questa è certamente una notizia e anche un precedente. Il primo cittadino spiega così al cronista il senso della sua decisione: “Nei prossimi mesi chiederemo in sede civile il riconoscimento del danno d’immagine ed il ricavato sarà destinato ad iniziative di contrasto alle mafie”. Due anni fa Santhià ospitò don Luigi Ciotti per l’intitolazione di un parco a Rita Atria, la giovane testimone di giustizia. Quest’anno invece è stata inaugurata nello stesso spazio verde la “panchina della riflessione”, per non dimenticare l’importanza della lotta alla mafia. L’amministrazione aveva aderito alla proposta delle reti Rai per le celebrazioni del 23 maggio, giorno in cui, 28 anni fa, fu ucciso dalla mafia a Capaci il giudice siciliano Giovanni Falcone. Insomma per Santhià la lotta alla malavita organizzata è un impegno costante.
Il Comune di Santhià chiede i danni alla ‘Ndrangheta
