Sono già troppi i casi di frodi negli esami universitari on line in questi mesi di prove a distanza e sembra tramontare l’ipotesi di trasformare i nostri atenei in scatole vuote, dove gli studenti non vanno neppure più per iscriversi perché ormai tutto è on line. I dubbi sono nati in questi giorni per una trentina di esami on line taroccati e scopiazzati da internet all’Università di Torino. Si sono verificati a Economia, Medicina e Chimica: testi d’esame copiati e poi ritrovati in rete, risposte suggerite da amici nascosti oppure da scambi di messaggi. Per qualcuno di questi studenti sono state aggiunte prove orali di verifica agli scritti mentre per altri i loro insegnanti hanno chiesto un procedimento disciplinare. Lunedì il rettore Avanzi ha illustrato ai professori dei dipartimenti Upo le modalità del rientro in presenza e ha detto: “Gli esami on line sono state una necessità che abbiamo adottato per non far perdere la sessione agli studenti ma sono complicati per gli aspetti attinenti alla sicurezza e non sufficientemente adeguati a dimostrare la preparazione degli allievi. Siamo un’università seria e non vogliamo dare spazio alla possibilità di esami-truffa che danneggiano chi studia davvero”.
L’Università a distanza non convince
