Alessandria – Ci sono 56 positivi tra i detenuti delle carceri piemontesi, a Torino, Alessandria e Saluzzo. Venerdì ne è morto uno al Don Soria di Alessandria dove esiste un focolaio con 26 detenuti positivi al Covid19. Quello che preoccupa è che ad Alessandria non si sono fatti i tamponi, come denuncia senza tanti fronzoli Bruno Mellano, garante regionale dei detenuti che spiega: “C’è da tener conto che ina situazione di reclusione il panico arriva prima. Poi mancano stanze per isolare chi ha sintomi, o arriva da fuori. A questo punto torna d’attualità la discussione sulle condizioni dei penitenziari. Appare ovvio che il contagio, oltre ai detenuti, colpisca anche gli agenti di polizia penitenziaria. “Per questo la gestione dell’emergenza dovrebbe essere affrontata in maniera molto più efficace e organica da molti punti di vista, sia per la parte che riguarda l’utenza detenuta, che sotto il profilo dell’organizzazione del lavoro e delle misure a protezione degli operatori e, di rimando, per gli stessi reclusi”, dice Gennarino De Fazio, del sindacato Uilpa Polizia Penitenziaria.
A questo proposito pubblichiamo una segnalazione del padre di un detenuto nel carcere di Voghera che ci è giunta in redazione
Sono stato appena informato che ieri sera (24 ottobre; n.d.r.) nel carcere di Voghera un detenuto è stato trovato positivo al covid19, compagno di cella di mio figlio S.S. Il compagno di cella nei giorni precedenti aveva avuto un episodio febbrile. Allo stato sembrerebbe che oltre all’isolamento di mio figlio non sia stato disposto ancora il tampone per verificare il suo eventuale contagio al Covid, e sino ad ora i detenuti non hanno avuto alcun contatto con i medici. Mio figlio ha riferito quanto accaduto telefonicamente alla famiglia, alla quale ha riferito i fatti che le ho narrato, spiegando che anch’egli ha sintomi sospetti.