Reggio Emilia – Durante la seduta del 27 ottobre scorso, la commissione toponomastica del Comune di Reggio Emilia – da sempre comunista, oggi retto dal PD – ha esaminato varie proposte di intitolazione di vie, giardini o edifici pubblici.
Tutte le pratiche sono state approvate all’unanimità, fino all’esame della mozione di intitolazione in ricordo di Norma Cossetto, martire istriana barbaramente trucidata dai partigiani jugoslavi comunisti e dai loro complici comunisti italiani nell’ottobre 1943, alla cui memoria nel 2005, l’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, concesse la Medaglia d’Oro al Merito Civile. Una vicenda conosciuta in tutto il Mondo, evidentemente un poco meno al Comune di Reggio Emilia (comunisti).Nonostante la mozione fosse stata approvata da tutto il consiglio comunale, con il voto contrario di Leu e l’astensione del Pd, la commissione toponomastica ha chiesto incredibilmente “che vengano integrate le notizie storiche che avvallino tale richiesta” e poi ha interpellato tale dottor Massimo Storchi (nella foto a lato), comunista anche lui, rappresentante dell’Istituto Istoreco (Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea), il quale ha illustrato “alla commissione la mancanza di notizie storiche certe e verificate riguardanti le vicissitudini che hanno portato alla cattura e all’uccisione della Cossetto; infatti – secondo quanto sostenuto dal compagno Storchi – esistono solo fonti verbali circa l’accaduto tutte provenienti da un un’unica fonte, la famiglia.”
“Vengono i brividi a leggere queste dichiarazioni – commenta Emanuele Merlino, presidente nazionale del Comitato 10 Febbraio – chiediamo un intervento urgentissimo del Sindaco di Reggio Emilia, affinché sia avviata un’indagine interna. Chiediamo al presidente del consiglio comunale e ai capigruppo consiliari di far rispettare la decisione della massima assise cittadina. Inoltre, chiediamo all’Istoreco se condivide le posizioni del suo rappresentante nella commissione toponomastica. Infine, è da segnalare che ai lavori della commissione ha partecipato l’assessore Lanfranco De Franco, appartenente a Leu, l’unico partito ad aver votato contro in consiglio comunale”.
La cosa gravissima e deprecabile è che, secondo le dichiarazioni del dottor Storchi, sembra che la famiglia Cossetto abbia, per motivazioni politiche, abbia strumentalizzato o forse inventato le circostanze della morte di Norma Cossetto. O, addirittura, che le idee politiche della famiglia di Norma, vere o presunte che siano, possano giustificare l’orrendo e ripugnante crimine.
“D’altro canto – spiega Merlino – è ancora più grave mettere in dubbio e svilire la decisione del consiglio comunale”.
Il cadavere di Norma Cossetto fu recuperato dall’interno di una foiba dai vigili del fuoco italiani. Era stata sequestrata, stuprata e orrendamente seviziata dai partigiani comunisti di Tito che infoibavano gli italiani per cancellarne la vita, la presenza, il futuro e attuare quella che il Presidente Emerito della Repubblica Giorgio Napolitano ha definito “una vera e propria pulizia etnica”.
Un po’ come hanno fatto, e a volte fanno ancora, certi burocrati e presunti storici che per troppi anni hanno cancellato la storia degli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia.
Da liberali ci auguriamo che questa brutta pagina si chiuda al più presto con l’inaugurazione di una via dedicata a Norma Cossetto, magari proprio il 10 febbraio durante le cerimonie per il Giorno del Ricordo. Norma Cossetto è stata luminoso esempio di amor patrio e non saranno i soliti trinariciuti bugiardi e complici di Stalin e Tito, due criminali di guerra da tutti conosciuti, a cancellarne il ricordo e l’importanza.
Viva l’Italia Libera e Liberale.
Il Pd emiliano nega una Via a Norma Cossetto, Medaglia d’Oro al Merito Civile, martire istriana infoibata, vittima dei partigiani comunisti Italiani e Titini: così l’hanno uccisa due volte
