Genova – Più di un malato su cinque in Liguria è stato colpito dalla variante Inglese del Covid19. La fotografia più nitida al Coronavirus in Italia sarà scattata oggi nel corso di quello che è un vero genoma–day, col sequenziamento del virus effettuato contemporaneamente in diciannove regioni su un campione significativo di tutti i casi di nuova positività. L’ufficializzazione dei nuovi risultati è attesa in queste ore ma dei trecentonove positivi riscontrati ieri in Liguria, sessantotto hanno contratto la variante, con valori ancora più alti nel territorio genovese. A certificare i dati da inviare al Ministero della Salute è il laboratorio centrale del policlinico San Martino diretto da Giancarlo Icardi, l’unico dove è stato realizzato il sequenziamento del genoma. Ma nel solo laboratorio dell’ospedale pediatrico Gaslini, a seguito del più semplice esame molecolare dei tamponi, si stima una percentuale del 31% della variante inglese. Un dato sostenuto non dalla prova del nome del sequenziamento del genoma ma è sostenuto da indizi fortissimi tratti dalla curva del più semplice esame molecolare dei tamponi. “La curva sul monitor in presenza del virus che abbiamo conosciuto fino ad oggi, a mano a mano che si procede nell’amplificazione del materiale genetico, disegna una sorta di “S” molto schiacciata – racconta il responsabile dei laboratori del Gaslini, Gino Tripodi – il 18 gennaio scorso avevamo incontrato per la prima volta un andamento molto diverso: la curva non raggiungeva il plateau atteso ma si fletteva e risaliva repentinamente”. Nel territorio genovese la struttura dove si fa sentire maggiormente la presenza dei ricoverati per SarsCov2 sembra essere quella del Villa Scassi di Sampierdarena: “I posti liberi nei reparti da mettere in campo in caso d’ondata sono 24 e la terapia intensiva non è in sofferenza, abbiamo invece i reparti di medicina saturi – spiega il direttore sanitario Marta Caltabellotta – tra i nostri ricoverati nessuno ha avuto la certificazione della variante inglese, ma dobbiamo prendere atto che oramai c’è ed è sempre più diffusa”.
In Liguria avanza il “Covid Inglese”
