Casale Monferrato – La polenta è forse il piatto povero per eccellenza ed è il simbolo della presenza, stamane, davanti al Teatro Municipale di Casale della protesta dei lavoratori Cerutti che, dopo oltre venti giorni di presidio ai cancelli dello stabilimento di Oltreponte, si sono spostati a manifestare, dalle 9 alle 12, in occasione del mercato di piazza Castello.
La polenta “simboleggia una tradizione, esattamente come il nome Cerutti per la sua città. Perché la polenta ha sfamato tante generazioni, come la Cerutti ha fatto per tante famiglie casalesi” ha spiegato l’Rsu Luca Barbero del Gruppo Cerutti srl annunciando il presidio durante il mercato ambulante. Fra pochi giorni potrebbe essere decretato il fallimento della storica azienda monferrina lasciando a casa e senza alcun ammortizzatore sociale 139 dipendenti attuali. Con gli altri già espulsi dalla fabbrica a giugno il numero salirebbe a 280.
“Abbiamo bisogno del sostegno di tutti – ha spiegato Maurizio Cantello della Fiom – ci siamo rivolti al sindaco, al prefetto, alla Regione, ai parlamentari, ma sembra veramente che tutto sia vano. Vero che di crisi industriali purtroppo ce n’è una al giorno, ma speravamo che l’interessamento di tutti sortisse qualche effetto. Speravamo – dice – che si trovasse una possibilità per 280 famiglie che fra pochi giorni, se ci sarà il fallimento, rischiano di non avere nemmeno più il paracadute degli ammortizzatori sociali”. Stamane, al fianco dei lavoratori della Cerutti, anche la solidarietà dei lavoratori Pernigotti, che distribuiranno cioccolatini.
A Vercelli, poi, sulla pagina facebook della Cgil, stamane sarà trasmesso un incontro sindacale coordinato dal segretario Fiom Ivan Terranova con le famiglie dei lavoratori dello stabilimento vercellese. Intanto, a Roma la deputata Chiara Gribaudo, Pd, ha presentato un’interrogazione alla commissione parlamentare del Lavoro sulla vertenza Cerutti, insieme con la collega Francesca Bonomo. All’attenzione promessa dal ministero, Gribaudo ha ribadito che “l’iter del fallimento e la questione degli ammortizzatori sociali non può rimanere in ambito regionale. Serve un intervento del governo per impedire lo “spezzatino” industriale e scongiurare che 280 lavoratori di Casale e Vercelli rimangano senza ammortizzatori sociali. Chiediamo che venga convocato un tavolo interministeriale per non lasciare soli questi lavoratori”.
La protesta dei lavoratori della Cerutti di Casale si sposta in piazza Castello: abbiamo bisogno del sostegno di tutti
