Torino – È stata chiesta stamane dalla Procura Generale alla Corte di Appello di Torino una pena più alta per Giovanni Vincenti e la moglie Antonella Patrucco, i coniugi processati in appello per la strage di Quargnento. In questa parte del processo i coniugi sono imputati di truffa all’assicurazione e crollo di costruzione. In primo grado, ad Alessandria, furono condannati a 4 anni di carcere. Nel procedimento parallelo, l’altra parte del processo, dove le accuse sono legate direttamente alla morte dei tre vigili del fuoco, il mese scorso è stata pronunciata una condanna a 30 anni di carcere. Inoltre, sempre per quanto riguarda la prima parte del processo che è stata dibattuta in appello stamane, il Procuratore Generale Marcello Tatangelo ha proposto che siano riconosciuti colpevoli anche di calunnia, un capo d’accusa dal quale erano stati assolti. A Quargnento, il 5 novembre 2019, i Vigili del Fuoco Matteo Gastaldo, Antonino Candido e Marco Triches persero vita nello scoppio di un cascinale. Per questa parte del processo, la più importante, l’8 febbraio i coniugi Vincenti sono stati condannati a 30 anni, in primo grado, con l’accusa di omicidio plurimo aggravato per la morte di tre pompieri.
Scoppio Quargnento: a Torino in Appello chiesta una pena più alta per i coniugi Vincenti per quanto riguarda la parte del processo sui reati minori
