Casale Monferrato – Non si sa ancora quale sia il futuro dei 255 lavoratori della Cerutti di Casale Monferrato. A giorni è attesa la decisione del tribunale di Vercelli sull’eventuale richiesta di altra cassa integrazione che sarebbe una boccata d’aria per i lavoratori della newco Gruppo Cerutti che lo scorso ottobre aveva iniziato la produzione a Casale, per fermarsi poco più di un mese fa, e di quelli che nel luglio 2020 erano rientrati negli esuberi che hanno portato alla chiusura dello storico stabilimento di Vercelli. I giudici a ottobre avevano redatto la sentenza che dichiarava fallite le Officine Meccaniche Giovanni Cerutti. Dai sindacati un appello. “dateci una mano”. La strada che starebbe per prospettarsi è quella di recesso dell’affitto di ramo d’azienda che coinvolge i 130 lavoratori nello stabilimento di Casale, dopo che il tribunale aveva autorizzato la costituzione della newco Gruppo Cerutti S.r.l., in seguito alle istanze depositate dalle società Officine Meccaniche G. Cerutti S.p.A. di Casale e Cerutti Packaging Equipment S.p.A di Vercelli. Se così fosse tutti i lavoratori rientrerebbero nella procedura di fallimento. Secondo i sindacati “non concedere altra cassa sarebbe riportare tutti nel fallimento con la newco che verrebbe sciolta. Allora la necessità paradossale sarebbe quella di aprire al licenziamento collettivo per avere la Naspi, l’indennità mensile di disoccupazione, che diventerebbe l’unico sostentamento economico. Aprire la Naspi avrebbe lo stesso costo di aprire una nuova cassa attendendo una trattativa seria”. I giudici dovranno prendere una decisione nell’ottica della procedura fallimentare, tenendo conto dei costi. Tra le variabili, i tfr dei lavoratori che rientrerebbero tra i costi della cassa.
Anche la politica è intervenuta in questa delicata situazione: dall’assessore regionale Elena Chiorino al ministro Andrea Orlando che ha dato la disponibilità a un confronto. Obiettivo dei sindacati è portare la questione su tavoli interministeriali. Ma il tempo stringe: il 3 maggio è fissato l’ultimo termine per avanzare offerte per l’azienda per cui per ora sono arrivate solo manifestazioni di interesse non vincolanti.
La Cerutti non la compra nessuno, quale futuro per i 255 lavoratori?
