Alessandria – Derivano, in maggior parte, dalla Fondazione del Gruppo Solvay “Roi Baudouin”, i fondi dai privati per il polo vaccinale alla caserma Valfrè di Alessandria.
Centoquattromila euro, in sostanza la metà della cifra impiegata dall’amministrazione comunale per i lavori di adeguamento dell’ex caserma come polo vaccinale come, ad esempio, l’asfaltatura.
Ieri il sopralluogo del sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco, con alcuni assessori, il presidente della Croce rossa, Marco Bologna, e rappresentanti del gruppo Solvay. E ieri sono state avviate le vaccinazioni delle persone tra i 70 e i 79 anni, accanto a quelle degli ultra ottantenni.
Sempre ieri, a visitare il polo vaccinale, nell’ex caserma ieri c’erano anche i rappresentanti del polo chimico di Spinetta Marengo, Marco Colatarci, Country Manager di Solvay Italia e Andrea Diotto, direttore di Solvay di Spinetta. La donazione di cui si è saputo ieri per l’ex caserma segue, in ordine di tempo, quella all’ospedale di 75.000 euro per la Medicina narrativa.
Non sono, comunque, mancate le polemiche: come quella del Comitato Stop Solvay che in comunicato ha scritto: “Uno studio epidemiologico pubblicato da Arpa Piemonte e Asl Alessandria sull’alta incidenza di patologie e mortalità nel territorio adiacente al polo chimico. Una sentenza della Corte di Cassazione che condanna Solvay per mancata bonifica e inquinamento. Un’indagine in corso, da parte della Procura di Alessandria, sulla stessa azienda per disastro ambientale ed omessa bonifica. E il nostro sindaco cosa fa? Lui “favorisce” gli incontri tra Solvay e altri enti riuscendo addirittura ad elemosinare 75.000 euro per l’ospedale di Alessandria da una multinazionale che fattura più di 10 miliardi all’anno”.
Dal polo chimico è poi arrivata la replica: “Quei fondi provengono da donazioni dei dipendenti, sia in denaro sia in giorni di ferie”.
Oltre centomila euro donati al centro vaccini della caserma Valfrè dalla Fondazione Solvay, ma divampa la polemica: indegni!
