Alessandria – Negli scorsi giorni, a Novi Ligure (AL), Serravalle Scrivia (AL), Stazzano (AL) e Aprigliano (CS) i carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Alessandria, insieme ai Carabinieri di Novi Ligure, hanno dato esecuzione ad una larga operazione di polizia giudiziaria a conclusione delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Alessandria e avviate verso la fine del 2019.
Implicati risultano essere M. B. il capobanda di 41 anni, calabrese, residente a Novi Ligure, e i suoi familiari, anch’essi di origine calabrese (il fratello, G.B. di 36 anni; la madre, F.C. di 65 anni; la convivente, T.A. di 36 anni; la “suocera”, A.B. di 56 anni), tutti già noti alle Forze dell’Ordine, deferiti in stato di libertà all’autorità giudiziaria in quanto ritenuti responsabili, in concorso e a vario titolo, dei reati di trasferimento fraudolento di valori, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e autoriciclaggio, all’ordinanza emessa dal Tribunale del Riesame di Alessandria, che accogliendo in toto l’appello del Procuratore Aggiunto presso la Procura della Repubblica di Alessandria Tiziano Masini che ha disposto il sequestro preventivo, funzionale alla confisca, dei beni il cui valore è in corso di valutazione. In particolare M.B. è proprietario di una Porsche Cayenne e di una BMW X1 con targa tedesca, oltre a ingenti somme id denaro in contanti o depositati in varie banche tra cui 3 presso la Banca Credito Cooperativo Mediocrati; a suo favore sono stati erogati finanziamenti da vari Istituti di Credito e/o Finanziarie per cui è titolare anche di varie carte di credito.
G.B., fratello minore del capo, risulta titolare di partita iva e iscrizione negli enti competenti della sua impresa individuale con sede a Serravalle Scrivia; gli uomini della Benemerita gli hanno sequestrato tutti i fondi attivi nonché le disponibilità economiche e finanziarie, incluse cassette di sicurezza, versamenti in denaro, in assegni circolari o bancari, bonifici o contanti e ogni ulteriore rapporto bancario con il rispettivo ammontare presso tutti gli istituti di credito presenti sul territorio nazionale, relativi alla predetta impresa individuale a lui intestata; sequestrati anche i conti correnti bancari e postali.
F.C., madre del capo, è titolare di partita iva, iscritta presso i competenti enti con l’omonima impresa individuale a lei intestata, con sede in Serravalle Scrivia; i Carabinieri le hanno sequestrato tutti i conti correnti e le cassette di sicurezza, i versamenti in denaro in assegni circolari o bancari, bonifici o contanti e ogni ulteriore rapporto bancario col rispettivo ammontare in tutti gli istituti di credito presenti sul territorio nazionale, relativi alla predetta impresa individuale a lei intestata.
A.B., suocera del capo e consuocera di F.C., è titolare di partita iva, iscritta presso i competenti enti con l’omonima impresa individuale a lei intestata, con sede in Novi Ligure; i militari le hanno sequestrato i conti correnti bancari compresi quelli d’un ufficio postale di Aprigliano (CS) e tutti i fondi bancari, cassette di sicurezza, versamenti in denaro, assegni circolari o bancari, bonifici o contanti, relativi alla predetta impresa individuale a lei intestata. L’ordinanza scaturisce dalle indagini avviate dai Carabinieri della Stazione di Serravalle Scrivia e sviluppate dai militari del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Alessandria, che hanno evidenziato la gestione illecita di tre lavanderie con marchio “Lava&Cuce” ubicate nei centri commerciali “Panorama” di Alessandria, “Bennet” di Novi Ligure e “Iper” di Serravalle Scrivia (nella foto), di fatto condotte da M.B. ancorché formalmente riconducibili ad imprese individuali intestate fittiziamente ai familiari del medesimo, anche al fine di sottrarsi al pagamento delle imposte sul reddito.
Gli approfondimenti investigativi hanno permesso di riscontrare la realizzazione, da parte delle citate attività commerciali – che a seguito del sequestro sono già state affidate ad un amministratore giudiziario contestualmente nominato dal Tribunale – di ingenti profitti allo stato non ancora quantificati nel dettaglio.
L’attività della lavanderia di Serravalle Scrivia, è stata avviata nel 2012 da G.P., pluripregiudicato di 43 anni, originario di Lamezia Terme (CZ) (già affiliato alla locale cosca “Iannazzo-Cannizzaro-Daponte”, killer di ‘Ndrangheta con la dote della “Santa”, autore materiale di diversi omicidi, il primo dei quali commesso all’età di soli 15 anni) laureato in giurisprudenza, detto “L’Avvocato”, noto per la sua spiccata capacità imprenditoriale. Legatosi al territorio alessandrino soprattutto dopo il trasferimento da Lamezia Terme a Serravalle Scrivia nel 2012, della sua società è attiva nel settore dell’edilizia e della ristorazione. Interrogato anche a proposito della più nota indagine denominata “Rinascita-Scott”, ha svelato le sue verità sulle dinamiche ‘ndranghetiste, delineando il salto di qualità perseguito dall’organizzazione criminale calabrese e gli accordi fra i vari clan, anche al fine di spartirsi una “fetta di torta” sui lavori autostradali della Salerno-Reggio Calabria, da lui intestata fittiziamente alla moglie, che era ceduta, nel 2013, alla moglie di M.B., uomo di fiducia di G.P. che, nel timore di poter essere colpito da provvedimenti restrittivi e da misure di prevenzione personali e/o reali, decideva di cederla solo sulla carta, rimanendone, in realtà, comunque fruitore dei guadagni.
Infatti, nel maggio 2015 G.P. era tratto in arresto nell’ambito dell’operazione “Andromeda”, coordinata dalla DDA di Catanzaro, talché l’attività commerciale da lui occultamente condotta passava sotto la gestione di fatto di M.B., che la ampliava con l’avvio di altri due esercizi di lavanderia con analogo marchio “Lava&Cuce”, a Novi Ligure e ad Alessandria, rispettivamente con sede presso i centri commerciali “Bennet” e “Panorama”.
Le indagini proseguono al fine di ricostruire, nel dettaglio, l’itinerario percorso dai flussi di denaro, al fine di individuarne la provenienza e la destinazione.
Banda criminale calabrese a conduzione familiare specializzata in riciclaggio e titolare di molte lavanderie “Lava e Cuce” sgominata dai Carabinieri
