Ovada – Negozianti ovadesi sul piede di guerra. Venerdì scorso in Comune il sindaco Paolo Lantero (nella foto) e l’assessore al Commercio Marco Lanza hanno accolto una ventina di titolari di negozi di abbigliamento, scarpe, borse, accessori, che da settimane restano sprangati ma che non si capacitano di come i supermercati continuino, invece, a lavorare. Ed hanno scritto una lettera al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio: “Abbiamo raccolto la tensione e la fatica dei titolari delle attività, che sono oggettive, e chiesto a Cirio di farsi interprete della necessità di tarare le chiusure sulle situazioni delle singole zone. Le richieste che avanzano i commercianti non sono folli – dice Lantero – in questo momento, i contagi in città sono contenuti e, probabilmente, una riflessione è opportuna. Almeno, un ragionamento a livello provinciale va fatto, per trovare misure coerenti con la situazione dei territori. Per il resto, metteremo in campo ciò che potremo a sostegno del commercio. È difficile spiegare ai negozianti perché devono stare chiusi, mentre la grande distribuzione no – prosegue il sindaco – ci sono stati segnalati casi in cui grandi strutture venderebbero anche prodotti non in linea con le disposizioni. Nel pomeriggio di venerdì abbiamo disposto un controllo dei vigili”.
Lantero e Lanza parteciperanno questa sera al flash mob che alcuni esercenti dell’Ovadese hanno organizzato alle sette e mezza. L’iniziativa s’intitola “O si apre, o si muore”: si siederanno tutti di fronte a Palazzo Delfino per mezz’ora, in silenzio, per protestare contro le chiusure a oltranza.
A Ovada le proteste dei commercianti contro le chiusure: flash mob questa sera davanti al Comune
