Vercelli – La giustificazione era pagare il taxi per andare a trovare la fidanzata. È stato questo il motivo che ha spinto un quindicenne vercellese a puntare una pistola, risultata finta, addosso ad una negoziante e a razziare il registratore di cassa. Ma non è stato un episodio isolato dato che il giovane, con l’aiuto di un coetaneo che gli forniva gli abiti con cui compiere le rapine e che lo aiutava nella fuga, sempre con l’arma in pugno, si è fatto dare borsa e portafoglio da una coppia che tornava da messa.
Secondo quanto scoperto dai carabinieri che li hanno denunciati per rapina a mano armata, i due sono incensurati e con alle spalle famiglie assolutamente normali.
Il primo colpo lo hanno messo a segno sabato 10 aprile: il rapinatore è entrato in un negozio di articoli per la casa nel centro storico gestito da cittadini cinesi. Arma in pugno si è fatto dare il contenuto del registratore di cassa fuggendo a piedi con un bottino di 500 euro. Il secondo colpo risale a domenica 19: una coppia stava rientrando da una messa nella parrocchia di San Giuseppe. Il quindicenne si è fatto consegnare borsa e portafogli. Il rapinatore si è dato alla fuga, loro hanno chiesto aiuto. Un motociclista li ha soccorsi e si è messo all’inseguimento del rapinatore che ha poi rintracciato in una via vicina riuscendo a farsi riconsegnare tutto. Sono arrivati i carabinieri ed è partita un’indagine che, dopo diversi accertamenti, ha collegato i due episodi. L’autore dei colpi è stato fermato mentre era con i genitori. I carabinieri hanno trovato la pistola giocattolo, soft air senza il tappo rosso, uno zainetto con gli indumenti usati per le rapine e il portafogli rubato nel quale c’erano ancora i soldi. Durante la perquisizione è arrivato anche il complice che è stato fermato. I due ragazzini alla fine hanno confessato tutto.
Incastrato dai carabinieri quindicenne diventato rapinatore perché voleva andare a trovare la fidanzata
