Roma (Il Secolo XIX) – Si è tenuto ieri sera, convocato dal capodipartimento Fabrizio Curcio, il Comitato Operativo della Protezione Civile, per un’analisi degli ipotetici scenari dovuti al rientro incontrollato in atmosfera del lanciatore spaziale cinese “Lunga marcia 5B”. Per poter condividere tutte le informazioni con le strutture operative e i territori potenzialmente coinvolti. Al momento la previsione di rientro sulla terra è fissata per le 2.24 del 9 maggio, con una finestra temporale di incertezza di 6 ore. In questo arco temporale sono tre le traiettorie che potrebbero coinvolgere l’Italia che, in totale, interessano porzioni di 9 regioni del centro-sud: Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia. E anche la Sardegna. Le previsioni di rientro saranno soggette a continui aggiornamenti perché legate al comportamento del vettore spaziale stesso e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché a quelli legati all’attività solare. La Protezione Civile fornisce alcune indicazioni affinché si adottino responsabilmente comportamenti di auto protezione. Luoghi chiusi sono più sicuri rispetto ai luoghi aperti. Ma stare lontani da finestre e porte vetrate: “I frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai determinando pericolo”.
Il razzo cinese precipita, Sud Italia in allerta
