Asti – Proseguono le indagini della Squadra Mobile della questura di Asti sulla sparatoria di sabato in corso Casale. Erano le 2,30 di mattina quando un trentenne marocchino ha sentito suonare il citofono della sua abitazione. Un alloggio in un piccolo condominio nei pressi di due pizzerie-kebab. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, più uomini gli avrebbero detto di scendere, lui è sceso nell’androne ed è stato ferito da un colpo di arma da fuoco. Il proiettile lo ha colpito alla gamba destra, vicino all’inguine. Il gruppo di aggressori, composto da almeno quattro uomini si è subito dato alla fuga, lasciandolo pieno di sangue.
L’uomo è stato poi soccorso e portato in ospedale. Non è in pericolo di vita e i poliziotti hanno già provato a sentirlo. Il trentenne avrebbe fornito particolari fondamentali per ricostruire il profilo dei suoi aggressori. Non si escluderebbe la pista del regolamento dei conti.
La zona di corso Casale è seguita e tenuta sotto controllo in modo particolare dall’amministrazione comunale e dalle forze dell’ordine. Il tema centrale torna a essere l’occupazione abusiva, problematica cruciale, che, però, può essere risolta solo se il privato ha intenzione di fare il primo passo.
Lo stabile in cui è avvenuta la sparatoria, poi, non sarebbe nuovo a problematiche con la giustizia e la piaga dell’abusivismo ha complicato ulteriormente il quadro.
Caccia alla banda che sabato sera ha sparato a un marocchino in corso Casale
