Buongiorno e buon sabato,
possiamo sperare che per una volta il silenzio abbia il sopravvento sull’insopportabile brusio delle polemiche? Guardo il viso di Camilla Canepa, la ragazza morta a 18 anni al San Martino di Genova dopo essersi vaccinata con AstraZeneca: un bellissimo viso, un sorriso dolce; e penso che di fronte a una morte inaccettabile e al dolore atroce che ha colpito i genitori e la sorella, ecco, di fronte a tutto questo, sia molto chiaro quello che dobbiamo fare. Dobbiamo prima di tutto evitare di trasformare la vicenda in un campo di gioco per battute a effetto. Perché, senatore Salvini, è chiaro che sono stati commessi errori, ma davvero crede che ci sia qualcuno che possa aver deliberatamente deciso di mandare “al macello” o usare “come cavie” i nostri ragazzi? Che contributo può dare un approccio di questo tipo a cercare di capire che cosa è realmente successo? Dove sono avvenuti gli errori? Chi li ha commessi?
Questo ci porta al secondo dovere che abbiamo: capire. C’è un’inchiesta che deve ricostruire ogni passaggio compiuto da Camilla e farci comprendere le ragioni che hanno portato alla morte una ragazza che preparava l’esame di maturità e sognava come solo chi si affaccia alla vita adulta sa fare. Stabilire le cause di questa tragedia è doveroso nei confronti dei familiari e necessario per sapere come muoversi in futuro.
Ma c’è un’altra cosa che dobbiamo esigere. Lo diciamo sommessamente, ma in maniera ferma: dobbiamo esigere che quando si parla di salute, di vita delle persone, ci siano più certezze e meno volubilità nelle scelte. Certo, conosciamo bene la complessità della pandemia e delle sue conseguenze, così come la difficoltà a organizzare una difesa veloce ed efficace davanti a un nemico che mai si era manifestato prima.
Il compito delle autorità sanitarie e politiche è ed è stato da far tremare i polsi. Ma i cittadini hanno il diritto di avere indicazioni precise: sono già confusi da sé, hanno paura, non meritano anche di assistere a un ping-pong vaccinale. Diamo quel farmaco agli over 60, no, anzi, 55. Contrordine, va bene anche per i più giovani, avanti. E infine di nuovo no, si cambia, tornano i limiti.
Pensiamo a tutto questo, quando guardiamo il viso di Camilla. Ancora una volta e in silenzio.
Guardiamo in silenzio il viso di Camilla
