Asti – Sono ben 35 le aziende agricole del Bel Paese risultate irregolari dopo i controlli effettuati dai carabinieri dei reparti Tutela Agroalimentare. Tra queste anche un’azienda dell’astigiano il cui amministratore è accusato di aver messo in commercio vino da tavola, spacciandolo però per Barolo, Barbaresco e Gavi Doc, con tanto di etichettatura fasulla, ed è stato denunciato per frode in commercio e segnalato alla Procura della Repubblica di Asti. I Carabinieri hanno ispezionato oltre sessanta attività del comparto in tutta Italia, con l’obiettivo di salvaguardare il settore produttivo e garantire la sicurezza e la qualità del cibo. Dalle verifiche sono emerse violazioni in materia di rintracciabilità, etichettatura ed evocazione dei marchi di tutela, che hanno condotto al sequestro di quasi nove tonnellate di prodotti alimentari (farine, ortofrutta, salumi e carni suine lavorate, prodotti lattiero caseari e ittici, vino). Inoltre sono stati denunciati quattro rappresentanti di un’azienda romana, il proprietario di un caseificio di Salerno e uno di Potenza, e un manager di Cosenza.
Commerciante astigiano vendeva Gavi Doc che non era Gavi Doc
