Valmadonna (Alessandria) – La Provincia di Alessandria ha concesso alla Ravano Power, la di Ravano Power ha ottenuto dalla Provincia un rinvio di due mesi per presentare un progetto alternativo all’impianto di biogas a Valmadonna. Il progetto originario aveva scatenato la rivolta nel sobborgo alessandrino, con la nascita di un Comitato no Biogas che aveva raccolto quasi la totalità dei residenti coinvolgendo anche quelli di Valle San Bartolomeo, e portando la protesta fin sotto le finestre di Palazzo Rosso. A Valmadonna il Comitato ora è di nuovo in fermento. «Nei prossimi giorni il Comitato si muoverà – dice Gianni Pittaluga, il presidente –. Il sospetto che tutto sia già deciso ci è venuto da come è stato scritto questo rinvio e anche da un altro particolare: il convegno sul biogas all’Università del Piemonte Orientale. Organizzato con un tempismo perfetto e dove un amministratore di Palazzo Rosso ha dichiarato di essere favorevole». A Valmadonna avevano incassato il «No» del Consiglio comunale all’impianto della Ravano nella zona di strada Cerca, all’ingresso della frazione, davanti alle abitazioni. C’erano stati tanti no dai consiglieri comunali di opposizione e, dopo la protesta, anche da quelli della maggioranza. La Provincia aveva dato alla Ravano, società ligure del settore, tre mesi per adeguarsi alle richieste dell’ente che di fatto portavano a una riduzione dell’impianto, come vuole una legge regionale sul paesaggio. A Valmadonna non lo vogliono proprio l’impianto, che nella prima versione è di una dimensione ragguardevole. E quel «no» è supportato da riflessioni sul traffico di trattori e mezzi pesanti che avrebbero anche una viabilità poco agevole lungo le strade strette che circondano l’impianto. L’unica certezza ora è che se ne riparla il 16 agosto «termine ultimo per trasmettere le integrazioni documentali richieste». Poi ci sarà un’ulteriore pausa per prendere visione di questi documenti e dare o meno il sì all’impianto.