San Sebastiano Curone – Sul Monte Giarolo (AL), vetta dell’Appennino ligure, è stata inaugurata una targa che ricorda la prima Messa al monumento del “Cristo Redentore” celebrata all’alba dell’11 agosto del 1901 da Don Orione. Il Monte Giarolo è una delle vette più alte dell’Appennino Ligure con i suoi 1473 metri. Divide la Val Curone dalla Val Borbera, in provincia di Alessandria, non lontano da Tortona. Sulla sua sommità si trova una grande statua dedicata al Redentore, posizionata nel 1901 per ricordare l’Anno Santo del 1900. Da quell’anno, ogni prima domenica di agosto sulla cima del monte si celebra la Festa del Cristo Redentore. Quest’anno al termine della celebrazione, per iniziativa dell’Associazione nazionale Ex Allievi di don Orione e dell’Associazione culturale “Il paese di don Orione” di Pontecurone, è stata inaugurata una targa posta per ricordare l’11 agosto del 1901, quando il giovane Don Luigi Orione salì all’alba sulla cima del Giarolo per celebrare la 1^ Messa al monumento del “Cristo Redentore”, prima che iniziassero le solenni celebrazioni per l’inaugurazione del monumento, a cui presero parte migliaia di persone salite in vetta, oltre che dalla Val Curone, anche dalla Valle Borbera e dalla Valle Staffora con il Vescovo di Bobbio allora sede vescovile. Don Orione ricordò quell’evento anni dopo, il 5 ottobre 1930, a Villa Moffa in occasione delle nuove professioni: “[…] Il bene per farlo bene costa tanta fatica. Voi fate i Voti per vivere in voi non solamente i comandamenti di Dio, ma per seguire Gesù più da vicino, mediante la pratica assidua dei consigli evangelici: purità, povertà, obbedienza. Due sentimenti debbono invadere i nostri cuori: una grande spirituale consolazione e un sentimento di gratitudine al Signore. Voi somigliate a quel pellegrino che dopo essere giunto alla vetta del monte tutto ansante e dopo tanto affaticarsi, mira all’indietro i passi che ha fatto su per quei burroni e precipizi che adesso dall’alto riguarda. Trent’anni fa anch’io ebbi a provare tali sentimenti quando ebbi, dopo penoso e faticoso viaggio, raggiunto la cima del Giarolo, il monte più alto dell’Appennino ligure. Andai in treno da Tortona a San Sebastiano Curone. Da San Sebastiano Curone poi, fino alla cima del monte, andai a piedi, portando 20 chilogrammi per la propaganda, poiché si doveva scoprire, inaugurare la statua del divin Redentore. Ci furono tre Vescovi e anche molto clero. Io giunsi là la vigilia della festa, affaticato e sudato con alcuni forestieri. Che impressione! Mai più provata”! (Parola IV, 357). E nuovamente il 20 agosto 1933: “Io sul Giarolo ci fui 32 anni fa per l’inaugurazione della statua del Redentore, che si vede lassù. Fui il primo a confessare e, non essendoci i confessionali, piantai due pali per poter allargare a modo di grata un panno per poter confessare le donne. Celebrata la santa Messa, verso le 10, ancora digiuno partii a piedi per Pozzolo Groppo dove dovevo predicare alle 4 dopo pranzo” (Parola V, 207). “La targa, commemorativa anche di tutti gli Ex Allievi – ha affermato il Presidente degli Ex Allievi Mauro Sala –, da oggi sarà di ricordo a loro e per i viandanti che si troveranno a passare in vetta”.