Castelceriolo – È stato un vero e proprio incubo quello che ha passato martedì scorso, 7 settembre, un bracciante agricolo di 25 anni trovato esanime, con più ferite in testa, a Castelceriolo.
Come ricostruito dagli agenti di Polizia, il giovane era stato aggredito dal cugino, H.S., convivente nella stessa abitazione.
A riferire del tentato omicidio è stato lo stesso aggressore che, in Questura, ha raccontato di aver ucciso il parente, facendo scattare l’indagine.
Giunte in brevissimo tempo sul posto, le Volanti hanno trovato l’uomo, M.S., in casa e ancora cosciente. Trasportato in ospedale gli è stata riscontrata un’emorragia cerebrale e numerose fratture della teca cranica.
Una violenta aggressione, come ricostruito dagli agenti della Questura, tanto che nell’alloggio c’era sangue dappertutto.
Grazie all’interrogatorio, condotto dal Sostituto Procuratore titolare dell’indagine, l’indagato ha ammesso di aver colpito con un tubo di ferro il cugino, addormentato sul suo letto, perché aveva sentito nella sua testa le voci dei parenti del malcapitato che lo deridevano e lo insultavano, fino a fargli perdere il controllo.
I numerosi riscontri probatori raccolti, uniti ad un concreto pericolo di fuga dell’indagato, hanno portato il pubblico ministero ad emettere decreto di fermo a carico di H.S., che è stato immediatamente eseguito negli Uffici della Squadra Mobile. L’uomo è stato condotto in carcere in attesa della convalida del fermo per tentato omicidio.
Rimane riservata la prognosi del ferito, attualmente all’Ospedale Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo.
Sente le voci nella testa e tenta di uccidere il cugino prendendolo a sprangate: arrestato
