Casale Monferrato – Pare proprio non aver fine la telenovela, o forse sarebbe meglio chiamarla tragicommedia, della Cerutti. Dopo la firma delle manleve, che ha superato il 90%, i curatori hanno richiesto la cassa integrazione per 180 lavoratori, con l’avvallo del Tribunale di Vercelli. Si tratta della cassa Covid, ammortizzatore che si poteva richiedere in modo retroattivo dal primo luglio per la durata di tredici settimane che sarebbero terminate a fine settembre. Ma ora sorge un nuovo scoglio: un passaggio ministeriale che però è stato comunicato solo ieri dalla curatela.
In pratica, trattandosi di una cassa straordinaria, la curatela ha comunicato ai sindacati che la richiesta deve passare dal Ministero.
“Così dovremo richiederla al Ministero in un esame congiunto con sindacati e una rappresentanza delle rsu” il commento di Maurizio Cantello, sindacalista Fiom.
Sbigottiti, dunque, i sindacati per questo nuovo colpo di scena arrivato quando l’appello delle organizzazioni sindacali era quello di spingere sull’acceleratore affrettando l’iter dell’ammortizzatore sociale per favorire i lavoratori. Ora, invece, si dovrà attendere il passaggio ministeriale per cui ci vorrà almeno una settimana.
Tutto resta quindi ancora congelato coi lavoratori che ancora sono in presidio nello stabilimento di Casale. Tutto fermo anche per quanto concerne le assunzioni, una trentina, da parte di Bobst in attesa pare delle firme per il passaggio legale del marchio. (Foto tratta dal web).