Torino – Riattivare le linee ferroviarie piemontesi ridotte a causa del Covid. È quello che chiede il Comis, Coordinamento mobilità integrata e sostenibile, rivolgendosi direttamente alla Regione.
Dal 15 ottobre, infatti, con il rientro a pieno regime in fabbriche a uffici i passeggeri sono destinati ad aumentare.
Portavoce della richiesta degli utenti è l’Associazione Pendolari di Biella, che ha sulle spalle anni di battaglie per migliorare il servizio ferroviario.
Il Comis chiede il ripristino del servizio pre-Covid per garantire alle persone, soprattutto nei territori marginali, il diritto alla mobilità.
Nel dettaglio, a Biella nei giorni feriali manca il rinforzo delle 7:20 e i primi treni del mattino delle 5:50 sul Biella-Santhià. I sabati e i festivi inoltre il servizio è dimezzato. Sulla Torino-Milano è stato soppresso il primo treno dal capoluogo lombardo delle 5:15, con la prima possibilità di arrivo a Torino da Milano alle 8:06, inoltre mancano gli ultimi due treni della sera, 21:54 e 22:54.
Riduzione del servizio sia feriale che festivo anche sulla linea Novara-Domodossola mentre sulla tratta Arona-Novara-Alessandria si lamentano buchi di orario di 4 o 5 ore.
Sul nodo di Alessandria e Asti c’è da annotare la riduzione da 12 a 8 corse feriali sulla Asti-Acqui Terme, la soppressione del 20% delle corse sulla Alessandria-Piacenza, mentre alla Regione si chiede anche la riattivazione della Asti – Alba, Asti – Casale Monferrato, Asti – Chivasso, Alessandria – Cavallermaggiore.
Infine sul nodo di Cuneo i pendolari chiedono la riattivazione della prima corsa alle 4:12 per Torino e dell’ultima corsa Torino-Cuneo alle 23:25. Sulla Fossano-Limone Piemonte il servizio è ridotto, in particolare nei festivi, con ultima corsa da Cuneo per Limone alle 15:50.
Soppressione totale dei treni sulla Saluzzo-Savigliano e Bra-Cavallermaggiore, con un inadeguato servizio bus sostitutivo.
Sulla Torino-Genova, infine, manca una cadenza oraria per tutte le corse. (Foto tratta dal web).
I pendolari chiedono in Piemonte il ripristino del servizio ferroviario ai livelli pre-Covid
