Torino – “Sarebbe stato meglio commentare il passaggio da una fabbrica a due, piuttosto che il viceversa”. A dirlo è Stefano Lo Russo, candidato sindaco a Torino per il centrosinistra. Il riferimento è alla chiusura dello stabilimento di Grugliasco, il trasloco della produzione Maserati e la nuova vocazione di hub dell’auto elettrica della fabbrica di Torino sud. Stellantis ha escluso esuberi, e questa per un futuro sindaco è una buona notizia.
Per Lo Russo il piano industriale del gruppo per Torino “può essere un’occasione per la città e a pensarla allo stesso modo è anche il candidato del centrodestra Paolo Damilano che vede in quello destinato a diventare “un progetto formidabile e straordinario” l’occasione per “intercettare una parte del lavoro che andrà a svilupparsi, e far capire alla nuova dirigenza che da noi c’è un territorio fertile, perché si possa sviluppare qualsiasi tipo di progetto”.
In questi anni Torino non ha toccato palla nelle scelte strategiche di Stellantis. Non l’ha fatto nemmeno quando prima dell’estate si è trattato di scegliere dove aprire la fabbrica di batterie per l’auto elettrica. Torino la voleva, le istituzioni si sono mobilitate per fare squadra e ottenerla, eppure Stellantis, in accordo con il governo, ha puntato su Termoli.
Di fronte ai cancelli della porta 3 di Iveco, dove è arrivato a fare volantinaggio in vista del ballottaggio, il candidato del centrosinistra tira in campo il governo.
“Il Comune farà la sua parte per accompagnare questo processo di trasformazione di Stellantis, verificando che il piano industriale possa venire attuato nel nostro territorio – ma, avverte – serve il senso delle proporzioni: è necessario che anche l’esecutivo italiano faccia sentire la sua voce con una precisa politica industriale» anche per bilanciare “l’impegno forte del governo francese che siede nel consiglio di amministrazione di Stellantis”.
Il ruolo di Palazzo Chigi, insomma, non può essere quello di semplice spettatore. Neppure lo sarà quello del sindaco, che deve lavorare “in raccordo con Regione e Governo affinché il futuro produttivo degli stabilimenti torinesi del gruppo Stellantis possa essere mantenuto e potenziato”.
Il timore, che è lo stesso dei sindacati e dei lavoratori, è che le attuali scelte dell’azienda possano essere “eccessivamente penalizzanti per il comparto torinese” che, nonostante sia ormai da anni alla ricerca di una nuova vocazione industriale, resta legato alla manifattura e in particolare all’automotive.
L’hub Stellantis incontra l’approvazione dei due candidati sindaco di Torino
