Castelnuovo Scrivia – Legami con la camorra. È ciò che aveva appurato la Prefettura di Alessandria nei confronti della Ecotirrena, impresa di Castelnuovo Scrivia con sede in via Petazzi, per la quale resta in vigore la revoca dell’autorizzazione alla messa in riserva e al recupero dei rifiuti speciali non pericolosi, disposta dalla Provincia a marzo.
Il Tar Piemonte ha respinto i ricorsi presentati dalla società contro questi e altri provvedimenti. La Ecotirrena, oltre alla sede legale a Castelnuovo aperta nel 2018, è insediata anche a Viareggio, a Frosinone e infine anche in Sardegna. Qui sono però iniziati i guai per la famiglia Mangia, titolare dell’azienda, che si occupa anche della produzione di biogas, compost, prodotti oleochimici, mangimi, pelli e farine ricavati da rifiuti di origine animale.
Nel 2020 la Corte d’Appello di Cagliari ha condannato i titolari, accusati di traffico illecito di rifiuti, in particolare oli e grassi vegetali esausti, sottoprodotti di origine animale, scarti e derrate alimentari scadute. La sentenza ha avuto come conseguenza anche un’interdittiva da parte della prefettura di Frosinone che ha portato alla revoca dell’iscrizione nel registro provinciale delle imprese di gestione semplificata dei rifiuti.
Oltre a questo la Motorizzazione civile alessandrina ha cancellato la Ecotirrena dall’Albo degli autotrasportatori. Per i giudici del Tar di Torino i tre fratelli titolari “sono attinti da un quadro indiziario di significativo spessore che ne accredita la contiguità agli ambienti della malavita organizzata di stampo camorristico”.
Legami con la malavita: resta ferma l’attività della Ecotirrena di Castelnuovo Scrivia
