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TERZA PAGINA

La società della “sorveglianza post orwelliana” avanza senza ostacoli

4 Dicembre 2021 admin_AG TERZA PAGINA 51

La società della “sorveglianza post orwelliana” avanza senza ostacoli

di Luciano Lago – Quando si osservano le linee guida e la politica pseudo sanitaria dei nostri Governi, soprattutto in Italia, ma anche in altri paesi come Francia, Belgio e Austria, balza subito agli occhi lo stesso scenario.
Che siano in Italia, così come il Belgio, la Francia, il Quebec o il Canada, i Paesi più ossessionati dalla certezza che solo un’iniezione di Rna/Dna, considerata un vaccino, possa salvare la popolazione dalla pandemia di Sars-Covid2 e dalle sue varianti, significa che troviamo sempre lo stesso modello di narrazione anti- Covid19:

  1. Istigare Paura
  2. Diffondere Colpa
  3. Certezza di aver ragione

Quello che sta succedendo qui da noi è esattamente quello che sta succedendo in Francia, in Austria e nel Quebec, in Canada e in tutti i Paesi che vedono questa iniezione di Rna/Dna come unica soluzione da proporre alla loro popolazione per uscire dalla crisi sanitaria.
Cambiano solo le facce e le mimiche, ma per il resto è la stessa farsa, le stesse parole, lo stesso comportamento, le stesse istruzioni:

  1. Mantieni le distanze
  2. Indossate le maschere
  3. Vaccinatevi
  4. Abbiate paura

Non a caso sul quotidiano belga Le Soir del 21 ottobre il sig. Vandenbroucke ci invitava a “prepararsi ad affrontare già la quarta ondata”.
In questo editoriale chiedono: “Il Belgio è pronto per una quarta ondata?”: è la stessa domanda che hanno fatto anche in Italia.
Da aprile 2020 i nostri “specialisti” seguono le orme di chi è al potere – quando non li ha preceduti – per avvertirci, per sostenere che non è finita, per tenere le castagne sul fuoco e per mantenere tutti noi nel timore di questi virus, che sono decisamente tenaci.
Altri specialisti, medici clinici, ci ricordano, in un assordante silenzio mediatico, che la paura è molto deleteria per il sistema immunitario e per la psicologia dei più giovani.
La paura paralizza i nostri globuli bianchi e ostacola le nostre risposte immunitarie adattative ma è molto utile per i governi, forma il convincimento inconscio.

Manipolazione dei media
Ci hanno imposto il passaporto verde (Green Pass) per entrare in locali pubblici, ristoranti, palestre, musei e trasporti, oltre che per poter lavorare (l’Italia come primo campo di sperimentazione), adesso non meravigliamoci che questa carta verde possa diventare un documento permanente.
Sarà attraverso il Green Pass che avranno tutti i dati di ogni cittadino, personali, sanitari (inclusi quelli fiscali e previdenziali) e chissà quali altri che verranno inseriti nel pass.
Chi non avrà in tasca il green pass sarà considerato un pericoloso elemento da castigare, emarginare, potenziale estremista destinato alla segregazione.
Già questo si intuisce dalla massiccia campagna di criminalizzazione attuata contro i non vaccinati.
Il dissenso deve essere represso ed isolato e l’ambito delle libertà concesse dal governo sarà strettamente delimitato.
Qualsiasi provvedimento discriminante (in barba alla Costituzione) si giustificherà con la motivazione… “la società si deve difendere dai no vax irresponsabili che propagano la pandemia”. Tutti devono avere chiaro che “il governo lavora per il nostro benessere” e lo fa su direttiva delle grandi multinazionali della salute e della sorveglianza.
Questo avviene sotto copertura dell’OMS, della Commissione Europea, del FMI, della Banca Mondiale e con il generoso apporto di questi organismi e di altri Hedge Fund che ne finanziano l’opera sotto la efficiente gestione di Mario Draghi e di una ristretta cerchia oligarchica. Lui è il fiduciario ed è apprezzato da tutti. Lo vorrebbero come Presidente, come premier a vita e forse anche come Papa.
Il sistema sta assumendo giorno per giorno la connotazione totalitaria, la società della sorveglianza che avevamo previsto ma lo fa in modo soft, sotto il travestimento dell’emergenza e del “bene comune”, con l’assenso di tutte le classi politiche e dei mega media. Tutto avviene senza traumi, non c’è bisogno dei carri armati per le strade.
Ogni cittadino è spogliato un po’ alla volta dei suoi diritti come si tolgono le foglie a un carciofo.
La manifestazione di opinioni diverse non sarà a lungo tollerata e gli italiani, come si sa, “tengono famiglia” per cui si adattano quasi sempre a tutto.
Se qualcuno – qualche “testa calda” – vuole ancora protestare, lo faccia ma sarà sempre a suo rischio e pericolo.
Prepariamoci a un futuro distopico.

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