Alessandria – Ormai è ufficiale, scritto nero su bianco: “Il sottoscritto Giovanni Ravano, con la presente comunica l’intenzione di rinunciare all’istanza presentata, viste le problematiche emerse durante l’istruttoria”. La Ravano Power torna a casa e niente termovalorizzatori a Valmadonna. La cosa ci fa piacere, innanzi tutto perché la Ravano ha dimostrato di essere una signora azienda avendo preso in seria considerazione le giuste rimostranze dei residenti, e poi perché noi ci avevamo visto giusto. Non si contano gli articoli contrari all’insediamento a Valmadonna, ci abbiamo messo la faccia e ilo cuore. A novembre c’era stata la prima indiscrezione sul probabile ritiro del progetto, ma non c’erano documenti ufficiali consegnati in Provincia, l’ente che avrebbe dovuto rilasciare o meno l’autorizzazione per l’impianto alle porte del sobborgo, e che aveva scatenato proteste di piazza, raccolta firme, e manifestazioni con testimonial a difesa del paesaggio di Valmadonna.
Contro l’insediamento dell’impianto si erano schierati tutti gli abitanti di Valmadonna, più di duemiladuecento, grazie al Comitato No biogas, che con la sua pagina social ha raccolto almeno 1300 adesioni per salvare il paesaggio e preservare la zona dall’inquinamento. Una battaglia a tutto campo con Provincia, Regione, Comune e Prefettura. Il progetto prevedeva un biodigestore su 5 ettari, ma dopo le prime proteste è stato presentato un altro progetto su richiesta dei tecnici della Provincia, sotto dimensionato fino alla metà. Ma le richieste erano anche di allargare le strade che avrebbero dovuto portare i camion e i trattori carichi di materiale agricolo da trasformare, e anche qui i numeri erano cifre elevate, fino a 4000 all’anno su strade comunali che difficilmente avrebbero retto l’impatto.
Niente termovalorizzatore a Valmadonna: è una vittoria anche di Alessandria Oggi
