Parigi (Roberta Favrin de La Stampa) – Atmosfera effervescente al Wine Paris & VineExpo, la prima fiera internazionale in presenza dopo la pausa forzata imposta dalla pandemia. All’appuntamento parigino – che si è aperto lunedì e ha chiuso i battenti ieri sera – erano presenti circa 280 aziende italiane, il 10% degli espositori. Non foltissima ma agguerrita la delegazione piemontese che si è divisa tra il padiglione di Piemonte Land of Wine (il superconsorzio che rappresenta i 14 enti di tutela delle Doc e Docg subalpine) e l’area organizzata dall’Ice. Per tutti è stata una bella sorpresa vedere la quantità e qualità dei visitatori: buyers in prevalenza europei ma anche americani e asiatici con base operativa tra Europa e Usa.
“L’affluenza è stata decisamente superiore alle aspettative – commenta Tessa Donnadieu, responsabile commerciale della Cantina di Vinchio – Vaglio Serra – abbiamo proposto la nostra Barbera a un pubblico variegato: molti operatori dal Nord Europa (Norvegia, Svezia, Belgio), tanti francesi ma anche americani. Il Piemonte è conosciuto e riconosciuto per i rossi di qualità e in questo contesto il Nizza ha raccolto apprezzamenti: all’estero non è ancora noto ma tutti l’hanno reputato molto interessante. Grandi riscontri anche per il Moscato che conquista con la sua dolcezza non stucchevole, il profumo e la freschezza inimitabile”, conclude Tessa.
Ottimi riscontri anche per Anna Ghione titolare dell’azienda canellese con vigneti a pochi passi dalla storica Torre dei Contini: “Sono state giornate intense, oltre le previsioni – commenta – tra i padiglioni si è respirata una grande voglia di tornare alla normalità che è fatta di business ma anche di piacere per l’incontro e la condivisione”. Nella patria dello Champagne, Ghione ha proposto insieme al Moscato d’Asti la sua Alta Langa. Com’è andata? “È piaciuta ad importatori asiatici e a buyer del Nord Europa – racconta – l’abbiamo proposta anche a francesi che l’hanno degustata senza pregiudizi, giudicandola interessante”.
Altrettanti apprezzamenti ha ricevuto il Ruché di Luca Ferraris, uno dei punti di riferimento della piccola Docg in forte sviluppo: “Abbiamo raccolto commenti entusiastici da molti operatori francesi – commenta Chiara Ferraris, che affianca il marito nella conduzione dell’azienda di Castagnole Monferrato – anche il nostro Viognier, vitigno caro ai francesi, ha riscosso molta curiosità”.
A destare l’attenzione dei francesi è stato pure il colorato stand della 958 Santero di Santo Stefano Belbo, cactus e pareti decorate con un’esplosione di cuori in tema San Valentino. L’extra dry Love si è guadagnato un post sul canale Instagram della Fiera: “Un regalo inaspettato dei francesi nel contesto di un appuntamento molto partecipato e vivace”, commenta l’imprenditore Gianfranco Santero.
Molti brindisi si sono levati in fiera alla notizia che l’Europarlamento aveva modificato il Piano di azione anti-cancro: “È stato riconosciuto che esiste un consumo moderato e responsabile delle bevande alcoliche e che è l’abuso, invece, a essere nocivo e pericoloso”, hanno commentato i produttori astigiani a Parigi.
Prossimo appuntamento della stagione: il Vinitaly che essendo in programma dal 10 al 13 aprile a Verona, brucerà sul tempo il ProWein di Dusseldorf rinviato a fine maggio.
Nel Padiglione Piemonte Land le nostre etichette conquistano i buyers della fiera di Parigi
