Ovada – Non se ne può più e sale nella gente la sensazione che quelli della Provincia e dell’Anas prendano la gente per i fondelli. Soprattutto i residenti che da due anni sono in uno stato invivibile come in una situazione di guerra dopo i bombardamenti. Se da una parte Anas al confine con la Liguria chiude dopo due anni il cantiere dopo la frana del Gnocchetto, ne apre un altro nel tratto di strada tra i Comuni di Ovada e Belforte da ieri sera vietato al traffico tra la rotonda che porta al casello sull’A26 e il primo passaggio a livello verso Rossiglione. Di fatto isolata la Valle Stura. Fulminea la giustificazione di Anas: “Durante i lavori di messa in sicurezza del corpo stradale e del relativo muro di sostegno in pietra a secco è stato rilevato un grado di deterioramento più esteso del previsto, oltre alla presenza di acqua nel terrapieno sotto la carreggiata che potrebbe comprometterne la solidità. Per tutelare, quindi, sia gli automobilisti che le maestranze, che determinano l’inevitabile sollecitazione dell’infrastruttura, la strada è stata chiusa per proseguire in sicurezza le operazioni di rivestimento del muro di sostegno, con una struttura in pietra e acciaio ricoperta con calcestruzzo”. Lunedì è in programma un nuovo sopralluogo dei tecnici che dovrebbe svelare quanto ci vorrà per riaprire, almeno alle auto.
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