- Cosenza-Alessandria è finita 2-1, coi Grigi in vantaggio e in controllo nel primo tempo. Poi gli ospiti hanno perso progressivamente campo per cui pareggio e vantaggio calabresi sono arrivati nella ripresa, entrambi su palla da fermo: un corner e un rigore, quest’ultimo assegnato per un procurato danno di Parodi, il giocatore che, con Pisseri, fin dall’inizio del campionato, è stato la vera anima e il migliore del nostro collettivo.
La partita si è svolta con una storia e un andamento simile a tante altre disputate dai Grigi in questa stagione e, se ci fate caso, abbiamo pagato dazio quasi regolarmente con squadre che in classifica erano alle nostre spalle. Dispiace inoltre che pure stavolta uno dei migliori tre mister in categoria abbia perso contro tre dei mister più scarsi della B attuale. Bisoli infatti, che siede da poco sulla panchina rossoblù, è il solito merendone che da un decennio professionalmente ha combinato solo disastri, rivelandosi per quel che, anche in Alessandria da giocatore agli esordi, aveva lasciato intravvedere (per chi non lo ricorda se lo vada a studiare), visto che con la nostra gente non si è certo comportato bene.
Comunque è stata l’Alessandria, più che i cambi tattici che avrebbe fatto anche un calcisticamente ipovedente operati dal succitato merendone, a calare progressivamente, cosa del tutto comprensibile perché si arrivava in Calabria dopo un tour de force che va avanti da un mese con tre partite la settimana che ci hanno tolto sangue, giocatori e forza d’impatto, e destinato a chiudersi solo a marzo inoltrato.
L’interpretazione tecnico tattica, fisica e mentale del fenomeno l’abbiamo data già in occasione della disastrosa partenza fra agosto e settembre scorso ed è stata evidentemente azzeccata perché certi limiti si sono ripresentati con puntualità per tutto lo scorcio di torneo passato agli archivi. Stavolta però ci sono stati, come sempre, peculiarità che non intaccano però il giudizio di base. Salta all’orecchio, per esempio, le parole di Longo nel post partita, ma solo quando parla dei due nuovi arrivati, gli svincolati Ariaudo e Barillà, interventi di mercato tardivi e incentrati su giocatori fermi da tempo.
Longo la settimana scorsa, parlando proprio di svincolati, li richiedeva a gran voce (così almeno è stato inteso da tanti tifosi e pure da noi dicendo pubblicamente ”c’è bisogno di altri giocatori ma, per operare ora su svincolati, bisogna essere d’accordo in tre: società, DS e mister”).
Artico e Di Masi sono stati solerti e tre giorni dopo sono arrivati, pensiamo, il meglio fra la rosa ristretta per ruolo dei nomi a disposizione. Due giorni dopo Longo, parlando da Cosenza, confessa: “l’utilizzo dei suddetti svincolati è legato allo stato di forma e alla velocità con la quale i due saranno a disposizione…” come se il Mister arrivasse da Giove e non sapesse i limiti e le caratteristiche tipiche di queste operazioni “disperate”. Boh? Che Moreno Longo stia facendo cose fenomenali sulla panchina mandrogna ok ma non faccia “il fenomeno”, perché non crediamo che durante il mercato del gennaio scorso, o prima ancora, fosse su Giove.
Meno sorprendente invece è stata la linea, legittima ma discutibile, assunta nell’immediato dopo Cosenza dalla stampa alessandrina presente al Marulla (la sola Penna Cadente), la quale ha chiesto al mister, provocatoriamente come già fatto nel dopo Pordenone : “Ma i nostri avevano “fame?”. Questa domanda, malevola e volgare sotto tanti aspetti, in realtà è stata – pensiamo noi – suggerita in diretta da quei 78 eroici tifosi che hanno seguito la squadra in Calabria e che, poco prima del fischio finale sono andati, sotto il diluvio, verso l’uscita delusi e incazzati, convinti che il loro “sacrificio” non sia stato gratificato abbastanza dai nostri giocatori.
Orbene Penna Cadente, dicci un po’: ma a Cosenza tu li hai contati tutti i mandrogni di complemento, uno per uno “in fila per tre con il resto di due” (ricordi la canzone 44 Gatti che vinse lo Zecchino d’Oro, visto che forse sei stata bambina pure tu) con tanto di facce, nomi, cognomi, codici fiscali e congiunti prossimi, anche perché dovrai fare la tua solita ridicola successiva lenzuolata come solerte piaggiatrice verso i tuoi miliziani? In questo caso però sei giornalista deontologicamente corretta (?) e ti sei preparata con dati precisi al contrario di quanto, nel recente passato, scrivevi minchiate a raffica per non esserti documentata prima (ricordi di Marconi finto giocatore-bandiera?). Ma toglici una curiosità: nei 78 tifosi contati così scrupolosamente è compreso il tuo fidanzato, ormai diventato per te quello che Callìstene rappresentava per Alessandro Magno, cioè l’agiografo ufficiale? Questo è stato l’amletico dubbio che ci ha assalito dopo aver letto un tuo commento pubblicato sul solito sito dove dai il meglio di te. Che poi i tifosi pretendano che l’impegno dei giocatori sia direttamente proporzionale ai chilometri che i nostri “ambasciatori della pelota mandrogna” in terra straniera devono coprire per raggiungere il luogo della tenzone mi pare una bizzarria degna dei tuoi poveri lettori, e non ci sorprende. Ma Grande Capo preparati perché nel prossimo articolo sottolineeremo un altro tuo atteggiamento che dire scorretto è poco. - Como- Brescia finisce 1-1 e i lariani prendono un brodino dopo i recenti rovesci.
- L.R. Vicenza- Pordenone (1-0) vede vincere i primi ma i ramarri sfiorano il pari.
- Parma-Spal finisce 4-0 per i ducali e la squadra di Tacopina, convinto che i suoi avessero ormai intrapreso la strada maestra, ricade negli errori di sempre.
- Perugia-Benevento finisce 0-1 per i campani grazie ad un rigore allucinante poi trasformato. Abbiamo visto tutta la partita e possiamo confermare che la bella squadra umbra ammirata al Mocca pochi giorni orsono meritarsi ampiamente almeno il pareggio contro i quotati avversari e offrendo ancora una volta un’ottima prestazione. In attesa del nuovo stagista Fabio Artico Alvini e Giannitti hanno comunque di che essere orgogliosi.
- Ternana-Cremonese (1-2): i ragazzi rossoverdi perdono ancora ma stavolta subiscono una sorta di furto con destrezza da parte di Pecchia e i suoi. E adesso Bandecchi chi se lo sciroppa in un turno nel quale l’Umbria è stata penalizzata dalla Dea Eupalla?
- Ascoli-Crotone finisce 2-1 con i marchigiani che raggiungono e superano i calabresi del modesto Modesto all’ultimo respiro e noi dobbiamo ringraziare Sottil il quale si muove sempre più come un primate a bordo campo durante la partita.
- Cittadella- Frosinone finisce con un 3-0 senza discussioni per i veneti che incanalano il match a loro favore fin dal fischio d’inizio.
- Reggina-Pisa si chiude 1-0 a favore dei granata alla quarta vittoria consecutiva e il Pisa recrimina per almeno tre gol banalmente mancati dai suoi attaccanti. Stellone, mister reggino, quindi di nome e di fatto.
- Monza- Lecce si chiude con un risultato forse un po’ sparagnino per i brianzoli data la loro prestazione, ma è stata una partita d’alto livello con giocate individuali fuori categoria.
A martedì sera quindi con le pagelle di Alessandria-Como per l’ennesimo turno infrasettimanale: siamo esausti noi, figuriamoci allenatori e giocatori.