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OPINIONI

Kirill: quella di Putin è una guerra santa contro la lobby mondiale dei gay

21 Marzo 2022 admin_AG OPINIONI 245

Kirill: quella di Putin è una guerra santa contro la lobby mondiale dei gay

Il 6 marzo 2022, la domenica di San Giovanni, la domenica dell’esilio adamitico (“domenica del perdono”), il patriarca Kirill di Mosca e di tutte le Russie ha celebrato la Divina Liturgia nella Cattedrale di Cristo Salvatore della capitale russa. Alla fine della funzione, il Primate della Chiesa ortodossa russa ha pronunciato un sermone dai toni forti a proposito della guerra, appoggiando il discorso di Putin sull’Ucraina.

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
A tutti voi, cari Signori, Padri, Fratelli e Sorelle, porgo i miei più sentiti auguri in questa domenica, la domenica del Perdono, l’ultima domenica prima dell’inizio della Quadragemia, la grande Quaresima.
Molti fedeli considerano la Quaresima come una primavera spirituale. Coincide con la primavera della vita fisica ed è allo stesso tempo considerata dalla coscienza della Chiesa come una primavera spirituale. E cos’è la primavera? La primavera è la rinascita della vita, il rinnovamento, la nuova forza. Sappiamo che in primavera la potente linfa prorompe a dieci, venti, cento metri di altezza, dando vita all’albero. È davvero un sorprendente miracolo di Dio, un miracolo della vita. La primavera è la rinascita della vita, un grande simbolo della vita. Ed è per questo che non è un caso che la principale festa di primavera sia la Pasqua del Signore, che è anche un segno, un pegno, un simbolo della vita eterna. E noi crediamo che sia così, e questo significa che tutta la fede cristiana, che condividiamo con voi, è la fede che annuncia la vita, che è contro la morte, contro la distruzione, che afferma la necessità di seguire le leggi di Dio per poter vivere, per non dover perire in questo mondo o nel prossimo.

Il rifiuto dei valori cristiani porta alla guerra santa
Ma sappiamo che questa primavera è oscurata da gravi eventi legati al deterioramento della situazione politica nel Donbass, sin dall’inizio delle ostilità. Vorrei dire qualcosa su questo tema.
Da otto anni, si tenta di distruggere ciò che esiste del Donbass.
E nel Donbass esiste un rifiuto, un fondamentale rifiuto dei cosiddetti valori che oggi vengono proposti da coloro i quali pretendono di essere potenze mondiali. Oggi, esiste una prova di lealtà a quel potere, una specie di lasciapassare per quel mondo “felice”, quel mondo di consumo eccessivo, quel mondo di apparente “libertà”. Sapete in cosa consiste? La prova è molto semplice e allo stesso tempo terrificante: si tratta della parata del Gay Pride. La richiesta di molti paesi di organizzare una parata del Gay Pride è una prova di lealtà a quel mondo molto potente; e sappiamo che se le persone o i paesi rifiutano tali richieste, non possono far parte di quel mondo, diventano degli estranei.
Ma noi sappiamo cos’è questo peccato, che viene promosso dalle cosiddette marce dell’orgoglio. È un peccato che è condannato dalla Parola di Dio – sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento. E Dio, nel condannare il peccato, non condanna il peccatore. Lo invita solo al pentimento; ma, in nessun modo, fa del peccato una norma di vita, una variante del comportamento umano – rispettata e tollerata – da parte dell’uomo peccatore e del suo comportamento.

Il peccato è un tradimento a Dio
Se l’umanità accetta che il peccato non è una violazione della legge di Dio, se l’umanità accetta che il peccato è una variazione del comportamento umano, allora la civiltà umana finirà lì. E le parate dell’orgoglio gay stanno proprio a dimostrare che il peccato è una variante accettabile del comportamento umano. Ecco perché, per entrare nel club di quei paesi, bisogna organizzare un Gay Pride. Non fare una dichiarazione politica “siamo con voi”, non firmare accordi, ma organizzare un Gay Pride. Sappiamo come la gente resista a queste richieste e come questa resistenza sia repressa con la forza. Si tratta quindi di imporre con la forza il peccato che è condannato dalla legge di Dio, cioè imporre con la forza alle persone la negazione di Dio e della sua verità.
Pertanto, ciò che sta accadendo oggi nella sfera delle relazioni internazionali non è solo una questione politica. Si tratta di qualcos’altro, di qualcosa di molto più importante della politica. Si tratta della Salvezza dell’uomo, del suo posto alla destra o alla sinistra di Dio Salvatore, che viene nel mondo come Giudice e Creatore della creazione. Molti, oggi, per debolezza, stupidità, ignoranza, e il più delle volte perché non vogliono resistere, vanno lì, al lato sinistro. E tutto ciò che è relativo alla giustificazione del peccato condannato nella Bibbia consiste oggi nella prova della nostra lealtà al Signore, della nostra capacità di fare confessione di fede nel nostro Salvatore.

L’Ucraina è solo un pretesto, questa è una guerra santa contro il peccato
Tutto quello che sto dicendo va oltre il significato teorico ed il significato spirituale. Oggi, su questo argomento, è in corso una vera e propria guerra. C’è chi oggi si concentra sull’Ucraina, lo stesso teatro di otto anni di repressione e sterminio ai danni della popolazione del Donbass, otto anni di sofferenza, durante i quali il mondo intero è rimasto in silenzio – cosa significa tutto questo?
Ma noi sappiamo che i nostri fratelli e le nostre sorelle soffrono veramente; ancora di più, possono soffrire per la loro lealtà alla Chiesa. E così oggi, in questa domenica del perdono, io, da una parte, come vostro pastore, invito tutti a perdonare i peccati e le offese, anche lì dove è molto difficile farlo, lì dove le persone sono in lotta tra loro. Ma il perdono senza giustizia costituisce una resa e una debolezza. Il perdono deve quindi essere accompagnato dal diritto indispensabile di stare dalla parte della luce, dalla parte della verità di Dio, dalla parte dei comandamenti divini, dalla parte di ciò che ci rivela la luce di Cristo, la sua Parola, il suo Vangelo, le sue più grandi alleanze date al genere umano. Detto questo, siamo impegnati in una lotta che non ha un significato fisico, ma metafisico. Purtroppo so bene come gli ortodossi, i credenti, scegliendo in questa guerra la via di minor resistenza, non riflettono su tutto ciò su cui stiamo riflettendo oggi, ma seguono docilmente la via indicata loro dai comandanti in capo. Non stiamo condannando nessuno, non stiamo invitando nessuno a salire sulla croce, stiamo semplicemente dicendo a noi stessi: saremo fedeli alla parola di Dio, saremo fedeli alla sua legge, saremo fedeli alla legge dell’amore e della giustizia, e se vediamo violazioni di questa legge, non sopporteremo mai coloro che distruggono questa legge, cancellando la linea tra santità e peccato, e soprattutto coloro che promuovono il peccato come modello o come modello di comportamento umano?

Consegniamo a Dio il giudizio sui nostri nemici
Oggi, i nostri fratelli del Donbass, ortodossi, stanno indubbiamente soffrendo, e noi non possiamo che essere con loro – soprattutto nella preghiera. Dobbiamo pregare che il Signore li aiuti a conservare la loro fede ortodossa e a non soccombere alle tentazioni. Allo stesso tempo, dobbiamo pregare perché la pace ritorni il più presto possibile, perché il sangue dei nostri fratelli e sorelle smetta di scorrere, perché il Signore conceda la grazia alla terra del Donbass, che soffre da otto anni e porta il marchio doloroso del peccato e dell’odio umano.
Mentre entriamo nel periodo della Quaresima, cerchiamo di perdonare tutti. Cos’è il perdono? Quando chiedete perdono a qualcuno che ha infranto la legge o vi ha ferito ingiustamente, non state giustificando il suo comportamento, ma cessate semplicemente  di odiarlo. Cessa di essere il vostro nemico, il che significa che il vostro perdono lo consegna al giudizio di Dio. Questo è il vero significato del perdono reciproco per i nostri peccati ed errori. Noi perdoniamo, rinunciamo all’odio e allo spirito di vendetta, ma non possiamo cancellare la colpa umana in cielo; perciò, con il nostro perdono, mettiamo i malfattori nelle mani di Dio, affinché il giudizio e la misericordia di Dio si esercitino su di loro. Affinché il nostro atteggiamento cristiano verso i peccati, i torti e le offese degli uomini non sia la causa della loro rovina, ma che il giusto giudizio di Dio si compia su tutti, compresi coloro che si assumono la responsabilità più pesante, allargando il divario tra fratelli e sorelle, riempiendolo di odio, malizia e morte.

Preghiamo per chi combatte per noi
Che il Signore misericordioso esegua il suo giusto giudizio su tutti noi. E per evitare che, come risultato di quel giudizio, ci troviamo dalla parte sinistra del Salvatore venuto nel mondo, dobbiamo pentirci dei nostri peccati. Affrontare la nostra vita con un’analisi molto profonda e spassionata, chiederci cosa è bene e cosa è male, e in nessun modo giustificarci dicendo: “Ho avuto una discussione con questo o quello, perché avevano torto”. Questo è un argomento falso, è l’approccio sbagliato. Dobbiamo sempre chiedere davanti a Dio: Signore, cosa ho fatto di male? E se Dio ci aiuta a prendere coscienza della nostra iniquità, di questa iniquità dobbiamo pentirci.
Oggi, nell’occasione della Domenica del Perdono, dobbiamo compiere l’impresa di rinunciare ai nostri peccati e alle nostre ingiustizie, l’impresa di metterci nelle mani di Dio e l’atto più importante – perdonare coloro che ci hanno offeso.
Che il Signore ci aiuti a vivere i giorni di Quaresima in modo tale da poter entrare degnamente nella gioia della Risurrezione di Cristo. E preghiamo che tutti coloro che oggi combattono, che versano sangue, che soffrono, che possano anch’essi avvalersi della gioia della risurrezione in pace e tranquillità. Che gioia c’è se alcuni sono in pace e altri in preda al potere del male e al dolore delle lotte intestine?
Che il Signore ci aiuti tutti a entrare nel cammino della Santa Quaresima in modo tale, e non altrimenti, che Egli possa salvare le nostre anime e promuovere la moltiplicazione del bene nel nostro mondo peccaminoso e spesso terribilmente sbagliato, affinché la verità di Dio possa regnare e governare sull’umanità.
Amen

 

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