Torino (La Repubblica) – “Non siamo noi i sabotatori del centrodestra. Rimando al mittente le accuse. Non va bene parlare in un modo e poi provare sempre a farci lo sgambetto”, dice a Repubblica il segretario regionale di Fratelli d’Italia Fabrizio Comba che così risponde al suo omologo della Lega, Riccardo Molinari. Il capogruppo della Lega alla Camera sulle nostre pagine ieri accusava Fratelli d’Italia di aver steccato una nota con la decisione di ricorrere al Tar contro il voto digitale per l’elezione dell’Ufficio di presidenza di Palazzo Lascaris. Un episodio che in realtà nasconde ben altri malumori. A Roma le baruffe continue fra Salvini e Giorgia Meloni, in Piemonte il braccio di ferro per la posizione di primo partito del centrodestra e in questa fase pure i conflitti per le amministrative del 12 giugno. La storia del ricorso, secondo Comba, c’entra poco: “Quella è una vicenda tecnico – politica. Tecnica perché quel sistema di voto non è semplicemente affidabile, politica perché c’era un accordo per votare il giorno dopo, un’intesa che la Lega non ha rispettato, non si capisce perché”. Dietro le quinte ci sono anche i malumori per la vicenda di Mondovì, che sarà pure un piccolo comune, ma testimonia il clima di dissidi: “Noi avremmo voluto avere un unico candidato del centrodestra – insiste ancora il segretario di FdI – ma Luca Robaldo è un uomo di Cirio e con la sua candidatura si strizza l’occhio a Enrico Costa. Alla fine andremo con due candidati e non è quella la strada che vogliamo. Noi vogliamo un centrodestra unito, sia a Roma sia sui territori. Speriamo che si chiuda diversamente la questione a Cuneo”. Comba smentisce che Fratelli d’Italia cerchi di indebolire la Lega: “Non interessa a nessuno, tantomeno a noi, che la Lega perda terreno, in questo modo perde il centrodestra”. Alberto Cirio, chiamato in causa da Molinari che gli chiede via stampa “di fare un tagliando alla maggioranza”, preferisce glissare. In sua difesa parla il segretario regionale di Forza Italia, Paolo Zangrillo: “Io credo che quella del ricorso sia una posizione personale del consigliere che anche all’interno di Fratelli d’Italia non è piaciuta a tutti”. Zangrillo smorza i toni e dice di essere convinto che il centrodestra piemontese non rischi di risentire troppo delle tensioni romane: “E a Cuneo penso che l’intesa ci sia”. Il segretario degli Azzurri è anche convinto che Cirio non abbia commesso errori e guarda avanti augurandosi che possa essere ancora lui il candidato per le regionali del 2024: “So bene che Alberto è molto affezionato a un ruolo al Parlamento europeo ma in Piemonte ha lavorato egregiamente”.
Centrodestra nel caos, Fdi replica a Riccardino: “La Lega non rispetta gli accordi”
