- Spal 1 – Crotone 1 – Scontro fra due squadre senza né capo né coda, senza equilibri, senza mordente, con allenatori in panchina lì per regolamento. Sei minuti e i calabresi in vantaggio grazie ad un’apertura interessante di Marras, poi palla incrociata che arriva al fluidificante sinistro che, prima di morire di solitudine, insacca senza problemi. Da quel momento la Spal prova ad attaccare, appunto, ci prova ma non riesce a rendersi mai pericolosa fino allo scadere quando Pepito Rossi, appena arrivato dalla panchina, tocca di punta in area circondato da almeno 4 avversari e beffa Thiam. Un punto a testa che non serve a nessuno, una partita da prendere esempio come due squadre non dovrebbero mai giocare. Proprio per questo pensiamo che la Spal potrebbe essere ancora coinvolta nella lotta per evitare la retrocessione, E Longo penso ne sia convinto. E pensare che quanto a nomi e a rose entrambe le su citate contendenti sono roba d’alta classifica, della serie: come buttare in un tombino una stagione e una marea di risorse.
- Cremonese 3 -Cosenza 1 – Partenza con il brivido per la Cremo che dopo 1’ subisce il vantaggio degli indemoniati cosentini che sfiorano il raddoppio. Poi i padroni di casa riordinano le idee, si tranquillizzano e cominciano a far gioco, ispirati da un Gaetano incontenibile, autore di 2 gol e di una grande prestazione. Il Cosenza, che ci aveva rovinato a metà la Pasqua con quella vittoria casalinga immeritata nel recupero contro il Benevento, rischiava a noi mandrogni di rovinarci pure Pasquetta, ma il calcio, a volte, è imprevedibile.
- L.R.Vicenza 1 – Perugia 2 – Il Perugia vince a Vicenza meritatamente contro un Vicenza che, nonostante il cambio di allenatore (Baldini per Brocchi), continua a deludere dirigenti e tifosi. Oggi nel club veneto regna sovrana la confusione accentuata dalla vittoria infrasettimanale del Cosenza ma è una sensazione che dura dall’ottobre scorso. Passo importante invece per il Perugia di Alvini il quale si rivela tra i migliori (se non il migliore) allenatore di questa stagione in cadetteria. Un mister individuato, voluto e portato a Perugia da Giannitti a Luglio, reduce dalla retrocessione a Reggio Emilia e quindi non certo fra l’entusiasmo diffuso della popolazione. La partita si sblocca dopo un solo minuto: Vicenza in vantaggio, poi i Grifoni entrano in partita, la dominano prima pareggiando e poi sopravanzando i padroni di casa e mettiamoci pure un gol ai più sembrato regolare ma annullato dal VAR. Questo è l’ultimo degli episodi poco trasparenti che hanno penalizzato i neopromossi umbri in questa stagione, a dispetto del cognome del loro patron (Santopadre) che farebbe pensare invece a una sorta di tutela divina dei biancorossi, tutela che non pare sia mai scattata.
- Pordenone 1 – Benevento 4 – I Campani passeggiano sulle spoglie dei Ramarri. Vanno in vantaggio nei primi minuti e gestiscono il match in scioltezza. Questa sconfitta, prevista e prevedibile, ricaccia il Pordenone in Terza Serie dopo due stagioni in cadetteria. È il primo verdetto definitivo della B di questa stagione.
- Reggina 1 – Lecce 0 – I Calabresi, ormai fuori dai giochi playoff, si tolgono la soddisfazione di battere il Lecce, vendicando il “tradimento” di Baroni che, alla fine della scorsa stagione, ha abbandonato Reggio Calabria in extremis benché con un contratto che lo legava agli amaranto in tasca, per approdare alla corte di Corvino. Primo tempo equilibrato ma con i padroni di casa più tonici e motivati (?!?). Proprio in vista del riposo arriva il gol del vantaggio e nella ripresa gestiscono il ritorno dei salentini senza mai andare in affanno, anzi sfiorando il raddoppio in qualche situazione. Strefezza ha badato soprattutto a difendere mentre Coda non è mai stato seriamente innescato dai compagni. Neppure gli ultimi assalti giallorossi sono stati caratterizzati dalla pericolosità che ci saremmo aspettati dalla capolista, oggi detronizzata dalla Cremonese sul gradino più alto del podio. Ma Baroni è all’altezza della situazione?
- Parma 0 – Ascoli 1 – Bidaoui sbanca il Tardini con un gran gol e condanna definitivamente gli scudocrociati alla irrilevanza. Per il Parma parliamo di un’orchestra fatta da grandi solisti ma con un direttore (inteso come società e staff tecnico) senza peso, idee e capacità di analisi. Tutti, escluso il neo subentrato Iachini, che sembra non sappiano che sono capitati nel calcio italiano e nelle B in particolare. Per l’Ascoli invece il massimo obbiettivo raggiungibile, nonostante i dubbi che nutriamo nei confronti del suo allenatore (o forse proprio per questo…)
- Pisa 3 – Como 1 – I ragazzi di D’Angelo ricominciano a correre dopo un periodo non proprio felice. Il “mercato delle opportunità”, come definisce in modo sprezzante la finestra di gennaio il nostro idolo Artico, ha portato Puscas, Torregrossa e Benali i quali, al di là dei gol e delle prestazioni offerte, ha dato ai nerazzurri potenzialità e peso diverso che hanno proiettato con convinzione il Pisa nel novero delle favorite della cadetteria. Il loro ottimo girone d’andata aveva infatti proiettato i toscani come la sorpresa dell’anno, ora, con quelle tre mosse, sono diventati tra i favoriti per la A a tutti gli effetti. Puscas due gol ieri, Torregrossa una grossa prestazione da suggeritore e il Como che, nonostante il pareggio ritrovato all’ora di gioco, sono stati comunque schiantati senza discussione. E domenica i pisani con il morale a mille saranno a giocarsi molto a casa del Lecce, colpito e affondato in Calabria.
- Ternana 4 – Frosinone 4 – Pareggio pirotecnico, pare “pilotato” dal direttore di gara nell’ultimo quarto di gioco, quando i padroni di casa in vantaggio sembravano padroni del proprio destino. Il rigore finale del 4-4 a favore dei ciociari visto così sembra in effetti un’alzata d’ingegno di un arbitro inadeguato, e non solo ieri…
- Monza 1 – Brescia 1 – Il gran gol di Machine a metà ripresa sembrava proiettare i brianzoli verso una vittoria importante benchè il Brescia avesse fino a quel momento ribattuto colpo su colpo. Poi arriva verso il finale il gol del pareggio bresciano che mantiene la Leonessa in linea di galleggiamento, una rete, tra l’altro, siglata al termine di un’azione davvero pregevole.
- Cittadella 1 – Alessandria 2 – I complimenti a Moreno Longo da parte nostra sono doverosi perché ha messo in campo una formazione perfetta per mettere in difficoltà un avversario dotato di grande corsa e applicazione ma povero di talenti. Una punta avanzata (Marconi) supportata da due sotto punte veloci nel breve e dotate nel palleggio (Palombi e Corazza) riteniamo sia stata un’intuizione strategica. È stato il frutto di uno studio minuzioso dell’avversario e fuori dalla logica imperante secondo la quale “sono gli altri a doversi occupare di noi e non il contrario”, tipica di chi… non sa come ci si possa occupare dell’avversario. Poi è arrivata la minchiata Mattiello con la sua espulsione, un rosso meritato, secondo noi, non tanto nel merito quanto nel fatto che un giocatore a questi livelli non può giocare lasciando il cervello negli spogliatoi. E anche in una situazione difficile come quella. benchè mitigata dal doppio vantaggio, ha azzeccato tutto: cambi di modulo e sostituzioni, con la panchina dei padroni di casa che non ci ha più capito niente, ammesso e non concesso che ci avesse capito qualcosa anche prima. Un’ora di gioco in 10 quindi e mai sentirla. Gli ultimi minuti di sofferenza sono stati inevitabili, visto anche che il subentrato Coccolo non ha fatto nulla per impedire il gol veneto che ha dimezzato il vantaggio. Forse con Marconi ancora in campo avremmo avuto un compito più semplice nel convulso finale ma i nostri contropiede costruiti nella ripresa giustificano il sacrificio del centravanti a metà partita. E il Cittadella si è così rivelato per quello che è: una buona squadra, costruita bene e in economia guidata in panchina da un impiegato del locale Catasto non in grado di risolvere i problemi ma in compenso di crearne qualcuno ai suoi.
La classifica
35° turno di questa sempre più intrigante stagione di Serie B è passato in archivio. Mancano ancora 3 giornate alla fine della regular season e nessun verdetto è stato ancora emesso, a parte una matematica retrocessione, sia per la promozione diretta in A, sia per i playoff utili a sancire la terza promossa; nulla di definitivo neppure per la sola griglia playoff.
- Retrocessione diretta
In coda, a parte la posizione della cenerentola Pordenone, tutto ancora da decidere per le 2 retrocedende che accompagneranno i nero verdi friulani in C e neppure è chiaro se e chi disputerà il playout per sancire la quarta retrocessa. Il Crotone con 22 p. è penultimo, un passo sopra il Vicenza a 25, sbarellato pure ieri. - Playout
Il Cosenza di Bisolon de’ Bisoloni è quart’ultimo con 28 p. sotto i Grigi saliti a 32 p. che hanno messo nel mirino la sestultima, quella Spal ora in salvo a 35 punti ma che ha davanti a sé un calendario proibitivo e “il terrore nelle mutande”. Como (44), Parma (45), Reggina (47), Cittadella e Ternana (48 punti), sono tagliate fuori da ogni pericolo o traguardo mentre il solo Perugia a 52 p. può ancora aspirare in un posticino playoff. - Playoff
A oggi le 6 piazze playoff sono occupate dal Frosinone (55 p.), Ascoli (58 p.), Brescia (62 p.), Pisa e Benevento appaiate a 63 punti e Monza a 64p. - Promozione diretta
Al momento in seconda posizione c’è il Lecce a 65 punti sovrastato dalla capolista Cremonese un punto sopra ma sono ancora tanti le sfide incrociate e gli scontri diretti e solo alla fine dei prossimi 270’ sapremo qualcosa di definitivo.