Torino – SOS dalla Regione Piemonte al Ministero della Salute che ha chiesto come destreggiarsi tra la teoria e la pratica, ossia tra le regole in vigore e le sanzioni in arrivo dall’Agenzia delle Entrate a una categoria moto particolare di piemontesi: coloro che hanno contratto l’infezione a seguito del completamento del ciclo vaccinale primario, vale a dire prima e seconda dose. Parliamo di obbligo vaccinale, un terreno che crea grattacapi anche alle Asl, incaricate di verificare la sussistenza o meno della sanzione e riferire all’Agenzia. La pazzia di Stato arriva al punto che sanzionano i guariti! Non a caso, le aziende sanitarie chiedono chiarimenti alla Regione sul comportamento da tenere rispetto alle contestazioni (conferma o annullamento) e sulla possibilità, nel caso in cui il superamento dell’infezione sia considerato assimilabile a una dose booster, di somministrare su richiesta del cittadino un’ulteriore dose. La cosa non riguarda una categoria di nicchia ma a oltre 20.000 persone che sono guariti dopo aver contratto l’infezione dopo il completamento del ciclo primario, prima del primo febbraio 2022. Ci si chiede ora come regolarsi verso coloro che, dopo il ciclo primario, sono guariti dal Covid19 e sono in possesso di certificazione verde illimitata. Per questo non hanno nessun obbligo di somministrazione di dose “booster” dopo l’infezione. Ma lo Stato italiano, per volere del ministro Speranza, invece di premiarli li multa. Tutto ciò mentre per il personale sanitario è raccomandata la dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale primario (la cosiddetta booster) a distanza di almeno 120 giorni. E questo, anche per quanti abbiano contratto l’infezione successivamente al completamento del ciclo vaccinale primario. Come al solito, in Italia, siamo nel caos: a seguito dei provvedimenti di sospensione da parte degli Ordini professionali verso gli inadempienti, alle aziende sanitarie arrivano, da parte dei destinatari, richieste di somministrazione d’una dose di vaccino aggiuntiva che però si configura, se vale quanto sopra, come secondo booster, in categorie non autorizzate da Aifa e dal Ministero (ad oggi l’autorizzazione alla quarta dose è infatti limitata a over 80 e over 60 classificati fragili). Da qui il rischio, in caso di reazioni avverse gravi, che i medici vaccinatori non intendano assumersi questa responsabilità.
Obbligo vaccinale, sanzioni a ventimila guariti (?): il Ministero della Salute in tilt
