Alessandria – “Noi imprenditori strozzati dal superbonus rischiamo di fallire”. Questo è il grido d’allarme di quasi tutti gli impresari edili alessandrini – ma in Piemonte la musica non cambia –
che denunciano di avere quasi smesso di fare lavori col 110% perché il rischio è troppo alto. In che senso? Nel senso che devono ancora incassare i soldi per i lavori di ristrutturazione degli edifici, con le banche che hanno iniziato a creare problemi e a non acquistare più i crediti maturati dalle società di costruzioni. Così le 5.000 imprese alessandrine sono in grossa difficoltà e sperano che Roma intervenga al più presto per sanare una situazione difficile soprattutto per le realtà più piccole. Come se non bastasse, il banchiere col sorriso a capo del governo ha messo nuove regole, più stringenti, che penalizzano le imprese oneste, soprattutto quelle più piccole. Ciò perché i furbi sono in gran parte piazzati tra i grandi gruppi per cui queste nuove norme mettono in ginocchio chi non ha grosse risorse economiche per anticipare il costo dei lavori. E non ha neppure grossi appoggi politici.
Impresari edili alessandrini “fregati” da Draghi al 110%
