Alessandria – Strana la risposta di Genesio Icardi, assessore regionale alla Sanità e amico di Salvini che, dopo mesi di trattative, al dottor Fabio Tirelli di Alessandria, vicepresidente nazionale di Anaste, la più importante associazione delle Rsa Italiane che chiedeva conto dei soldi destinati alle case di riposo giunti da Roma da oltre due mesi, ha praticamente detto: bambole non c’è una lira. E i 208 milioni di euro giunti da Roma dove sono finiti, Genesio?
Le Rsa virtuose hanno retto l’urto della pandemia a spese proprie nella certezza che sarebbero giunti i ristori e invece… chi s’è visto s’è visto. Abbiamo chiesto a Tirelli (nella foto a lato) cosa stia succedendo.
Vi stanno prendendo per i fondelli?
“Sì. Dopo anni di battaglia contro il Covid per rendere sempre più sicure le Rsa, ecco il premio della Regione: in pratica l’adeguamento Istat ce lo paghiamo coi nostri soldi e, per quanto riguarda la parte assistenziale vera e propria, la Regione è venuta meno alle sue promesse e ci ha voltato le spalle di colpo, e ciò vuol dire meno inserimenti in posti letto convenzionati e meno famiglie fragili aiutate”.
Ma non erano arrivati 208 milioni dal Ministero?
“Purtroppo non abbiamo visto un centesimo forse a causa di un contenzioso fra Regioni e Stato, che a mio avviso è già terminato da marzo 2022, quando Draghi ha ribadito che la partita era chiusa. Tuttavia il budget c’è ma è a disposizione di un fantomatico fondo indistinto senza vincolo di spesa”.
Per cui, non essendoci rendiconto, se Genesio volesse andare ai Caraibi a spese delle Rsa potrebbe farlo.
“Esatto, perché salta ogni vincolo di spesa finalizzato a un obiettivo di salute assegnato all’Asl. Ma la vera presa in giro sono due ciliegine sulla torta: la prima è che ci continueranno a imprestare il loro personale infermieristico anche se non ce l’hanno nemmeno per gli Ospedali; la seconda è che hanno comunicato alle Asl di fare gli inserimenti dei convenzionati a retta agevolata entro trenta giorni, per cui le Asl continueranno a fare quello che credono”.
Siete rimasti col cerino in mano?
“No, stavolta no, perché pur essendo arrivati all’ennesima presa in giro, credo che stavolta il presidente Assandri, dell’associazione Anaste, non firmerà l’accordo e faremo un ricorso al Tar”.