Alessandria – Proseguono le indagini sulla ‘Ndrangheta nel Nord Ovest che interessano il nostro territorio compreso tra le province di Alessandria e Pavia per cui stanno collaborando i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Alessandria insieme ai colleghi di Pavia. L’altro ieri mattina, martedì 26 luglio, i militari della Guardia di Finanza hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 12 persone (8 in carcere – 4 ai domiciliari) sospettate di associazione mafiosa, concorso esterno, associazione per delinquere, impiego di denaro di provenienza illecita, auto riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. Stavolta una delle misure restrittive (in carcere) è stata eseguita a Ovada dove l’imprenditore Domenico Gallo, 66 anni, era ai domiciliari. Sono stati sequestrati beni mobili e immobili per un valore di oltre 32 milioni di euro: si parla di 27 imprese, di cui una con sede legale in Slovenia e una in Romania, 31 unità immobiliari oltre a quote societarie e disponibilità finanziarie. Le indagini fanno seguito a quelle in corso da un paio d’anni che hanno visto coinvolti noti personaggi della malavita organizzata anche nell’area compresa tra Voghera e Tortona.
Qui da noi è la ‘Ndrangheta a farla da padrona, mentre la Mafia, coi suoi metodi levantini e cruenti, appare ormai superata. Più sicura la malavita di stampo calabrese che non fa rumore ma fa un sacco di soldi grazie all’usura. Comanda sui mercati della cocaina, terrorizza con l’eco dei nomi e delle armi, ma sa fare impresa, alla sua maniera: riciclaggio, prestiti a tassi usurari, recupero crediti a suon di estorsioni, acquisizione forzata di quote societarie, business illecito dei rifiuti. Secondo i dati della Dia nel Nord Ovest operano ormai 90 Locali, due solo in provincia di Alessandria. “Vogliono direttamente l’attività commerciale che la loro vittima non riesce più a mantenere — analizza il procuratore capo della Dda di Milano, Alessandra Dolci, in un passaggio di una recente relazione — perché per loro è un presidio sul territorio, sul quartiere, più importante del denaro. Questi sono i loro piccoli affari. In grande, vogliono colonizzare i locali dei centri città”. A volte fanno cartello anche con la camorra: “Sicuramente un punto di incontro è il settore dei rifiuti – aggiunge ancora Dolci – un settore dove le sanzioni sono ancora basse e inefficaci ma i protocolli di prevenzione hanno portato a una drastica riduzione degli incendi dolosi agli impianti di stoccaggio”. Ma non basta perché il concetto di “mafia imprenditrice” ha preso il sopravvento su qualsiasi visione militare di penetrazione del territorio, creando una sorta di “welfare criminale di prossimità”. Non solo rifiuti ma anche trasporti, Cocaina e droga in genere, Rent a Car With Driver, per cui si creerebbe una sinergia fra tutte queste attività a favore degli affari e dei trasporti illeciti anche in aree come l’Oltrepò e il tortonese.
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DISASTRO TORTONA: le mani della ‘Ndrangheta qui da noi
