Asti – Non c’è pace a questo mondo: dal 2019 in poi abbiamo avuto il Covid, la variante Omicron, il Vaiolo delle scimmie, il West Nilo e ora l’Usutu. Il primo caso in Piemonte è stato scoperto ieri ad Asti, è il terzo in Italia. A beccarselo è un uomo donatore di sangue di 46 anni, identificato immediatamente per il fatto che le trasfusioni sono da tempo severamente controllate. L’ Usutu Virus (USUV) appartiene alla famiglia dei Flaviviridae, di cui fanno parte anche i virus Dengue, Zika e il virus della febbre gialla. Questo virus appartiene al complesso antigenico del Virus dell’Encefalite Giapponese (JEV), che include anche il Virus del Nilo occidentale (WNV). E’ stato isolato per la prima volta nel 1959 nella zanzara Culex neavei presso il fiume Usutu, nel Regno di eSwatini (conosciuto come Swaziland fino al 2018) ed è presente in Europa dal 1996. È un virus di origine aviaria, che viene trasmesso dalle zanzare all’uomo. L’infezione diretta tra umani è rara e avviene per trapianto o trasfusione di sangue infetto. I sintomi non sono molto specifici, con febbre, rash, itterizia, cefalea, e sintomi neurologici nei casi più gravi quali rigidità nucale, tremori alle mani e ipereflessia.
Di origine africana, Usutu appartiene alla stessa famiglia della febbre del Nilo ed è asintomatico. La principale via di trasmissione del virus è rappresentata dalla puntura di zanzara. Pur essendo asintomatico in persone anziane e in immunodepressi il virus può provocare gravi forme neurologiche (encefalite, meningite). La malattia di Usutu è meno nota della West Nile Disease ma rientra anch’essa nel Piano nazionale integrato di prevenzione, sorveglianza e risposta ai virus West Nile e Usutu (2019). Trasmessa dagli stessi vettori, è sempre una patologia ad eziologia virale con ciclo epidemiologico del tutto simile a quello di West Nile. Il virus, infatti, appartiene allo stesso genere Flavivirus.