Casella – Sono subito scattate le indagini della Polizia Scientifica di Genova coadiuvata da quella di Alessandria per dare un volto al cadavere i cui poveri resti sono stati rinvenuti nel torrente Scrivia a 20 chilometri da Arquata Scrivia al confine tra Liguria e Piemonte da un escursionista durante una passeggiata al fiume. Chi ha scoperto i resti per cui sono arrivati i Carabinieri che hanno sequestrato una mandibola e altri reperti che per ora non si sa a chi appartengono. Sarà l’archivio della sezione penale del ministero degli interni a svelare l’arcano. Secondo il primo riscontro del medico legale, le ossa potrebbero risalire a molti anni fa, trenta, quarant’anni: della dentatura rimane sono un molare originale e uno ricoperto da una capsula d’argento. La procura di Genova ha aperto un fascicolo e deciderà se sottoporre i resti umani all’esame del Dna e al test del Carbonio 14 per restringere il campo temporale d’indagine.