Casale Monferrato – Una cosa è certa: il confronto con le ferrovie di San Benito Martire da Predappio non ha storia. Quando c’era Lui i treni erano i migliori del mondo, puliti, partivano e arrivavano in orario, costavano poco, il personale di viaggio era impeccabile e cortese, non c’erano teppisti che scassavano i maroni perché altrimenti si beccavano le canoniche quattro manganellate e tutto finiva lì. Purtroppo oggi, a distanza di quasi un secolo, le cose sono talmente peggiorate che i disservizi ferroviari – ormai cronici sul fronte ligure – stanno iniziando anche sul fronte interno del nostro Piemonte con ritardi del trasporto pubblico locale che stanno diventando ormai quotidiani. Dopo la protesta di studenti, genitori e docenti dei giorni scorsi per la soppressione di un bus sostitutivo che portava gli studenti da Alessandria a Casale, formalizzata in una lettera inviata a Trenitalia per chiedere il ritorno del bus, il problema si ripresenta per il ritorno. Sì avete capito bene: arrivate a Casale ma non tornate più in Alessandria. Il problema riguarda il treno delle 6,45, che prendono i pendolari di Casale per raggiungere il capoluogo di provincia, oltre a chi lavora in altre città e, una volta ad Alessandria, aspetta le coincidenze. L’unica linea per Casale, quella proveniente da Chivasso diretto ad Alessandria e viceversa, comporta un cambio a Valenza, i due treni non sono mai coordinati, per cui i ritardi rendono impossibile salire sull’altro treno che ieri mattina ha tardato 40 minuti, per cui molti pendolari sono tornati a Casale.
IL calvario dei pendolari in treno continua e se ne tornano a casa
