In questa settimana, quella successiva alla partita contro la Carrarese, una notizia bella e una brutta; una piacevole sorpresa e l’altra, purtroppo, attesa con angoscia. Cominciamo da quella bella: alla giornata V di campionato l’Alessandria sfida la compagine che in campionato aveva sempre vinto e coglie i primi tre punti. Diciamo che l’anno scorso avevamo perso le prime cinque partite, quindi, considerate anche le aspettative di partenza e la campagna acquisti di riferimento, stavolta abbiamo fatto meglio in tutti i sensi. La passata stagione Longo erapartito con un gruppo confermatissimo, già collaudato dalla vittoria dei play off, con una sua personalità e alcune certezze. Semmai i problemi sono emersi con i nuovi acquisti i quali non si sono rivelati un valore aggiunto. Rebuffi in questa stagione ha invece cominciato tardi, per lo più con ragazzotti arrivati alla spicciolata, alcuni esordienti nel calcio professionistico e senza la certezza di giocatori guida, eccezion fatta per Sini. Inoltre immaginare una “politica dei giovani” mettendosi in moto a giugno inoltrato vuol dire partire fuori tempo massimo. Particolare questo ancora più dirimente per una società come la nostra per la quale lo scouting sarebbe un uccello migratore in via d’estizione e i vari massimi responsabili tecnici che si sono succeduti con Di Masi a tutto hanno pensato tranne che dotare la società di strumenti indispensabili come una rete di osservatori. Adesso chi pensa che, rotto il ghiaccio, ci aspetti un torneo tranquillo crediamo che non abbia capito niente e già la prossima partita a Rimini pone una serie di interrogativi non da poco. Il Rimini infatti è una neo promossa che sul mercato ha cercato di rinforzarsi, non ha cambiato allenatore e sono arrivati dal mercato estivo giocatori che, per la nostra categoria, sono certezze. Giocano con un 4-4-2 equilibrato e le due punte (Vano e Santini) sono vecchi corsari della C. Certo, se il Rimini affronterà i Grigi con la stessa superficialità e la poca determinazione espressa dalla Carrarese sabato scorso al Mocca, sarà per i nostri ragazzi un invito a nozze ma non ci speriamo. Adesso passiamo alle brutte notizie. E’ mancato Mario Di Cianni, il nostro SLO, fondatore degli Ultras, punto di riferimento irrinunciabile del tifo organizzato di casa nostra. L’abbiamo conosciuto in altri tempi come persona entusiasta, equilibrata e rispettosa: una risorsa per il calcio locale. E così ci piace ricordarlo, senza citare cieli lontani, paradisi immaginari e tutte quelle immagini spesso usate da chi vuol semplicemente stupire il lettore dimenticando la dimensione e la cifra di chi è scomparso. Riteniamo invece che il silenzio si addica ai lutti, meglio delle parole roboanti o i cori che vanno bene invece durante una partita. Una partita di calcio è gioia ed entusiasmo mentre il funerale di un amico no. Se a un funerale ci si aspetta una presenza nutrita e discreta non sono stati purtroppo segnalati personaggi che invece ci sarebbe piaciuto vedere alle esequie di Mario. Pazienza: lui forse non lo saprà mai, noi invece si. Nell’occasione si è distinta per stile, massiccia presenza e compostezza l’Alessandria Calcio. Nel frattempo, a proposito di cori, è arrivata la seconda multa comminata alla società per cori ostili durante la nostra seconda partita casalinga, peraltro da noi ampiamente pronosticata. Se questo è il modo per amare una squadra chissà quando per certuni prevale l’odio… Forse il modo di essere tifoso adottato da Di Cianni non ha fatto tanti proseliti qui da noi, peccato.
Grigi: la prima vittoria e alcune stonature
