Giudo Pagliuca è l’attuale allenatore della Robur Siena. Un predestinato: scarna e senza acuti la sua carriera da calciatore, da allenatore invece, lui toscano di Cecina, l’ha cominciata giovane sui campi dilettantistici, poi ha fatto il secondo di Baroni a Cremona e si è cimentato in solitario a Lucca la passata stagione. A Siena è stato notato e ingaggiato questa estate per sostituire Padalino. Emiliano Montanari è l’attuale presidente mentre la maggioranza delle quote di proprietà sono della Global Service SPA, azienda di Montanari, subentrando alla opaca gestione degli “armeni” del passato che ha lasciato morti e feriti (leggi debiti) sul campo. Tra l’altro, recentemente, la SPA Global Service ha rilevato anche la proprietà del Legnano, gloriosa società che milita in Serie D. Come “uomo di calcio” Montanari ha individuato un dirigente di lungo corso, Ernesto Salvini, già dirigente a Frosinone dove ha contribuito al mezzo miracolo che ha portato la società frusinate dalla C alla A. Durante il mercato estivo la rosa è stata rivoluzionata e spiccano i tre attaccanti: Paloschi, Di Santo e Ardemagni. Abitualmente Pagliuca gioca con 4 difensori, centrocampo a rombo e due punte. Più ondivago invece Rebuffi, partendo dalla difesa a tre e poi il 4-2-3-1 infine ha adottato il modulo più classico e collaudato il 4-4-2 (per i puristi dei moduli però se le due punte non partono dalla stessa linea sarebbe un 4-4-1-1 ma con i “numerini” si scrivono spesso cose inutili). Ci auguriamo che Rebuffi abbia definitivamente abbandonato il fascino del modulo con tre mezze e una punta centrale, che pure va tanto di moda, ma te la puoi permettere quando alleni giocatori con caratteristiche specifiche. Il Siena (22p.) è ora sesto in classifica ma a soli tre punti dalla vetta, l’Alessandria invece è quintultima con 12 punti fatti in 13 match: vedremo al fischio finale se e come muteranno le distanze. La partita. Dopo i primi 10’ di studio con entrambe le contendenti guardinghe i Grigi cominciano a macinare gioco. Niente di travolgente: giocate semplici, costruzione dal basso appena abbozzata ma si fanno pericolosi soprattutto sui calci piazzati (palo clamoroso di Sini al 27’) e due minuti dopo Martignago , imbeccato da Costanzo, avrebbe la palla giusta ma manca il tocco finale. Intanto i difensori bianconeri continuano a raccogliere gialli del tutto motivati. Si va quindi al riposo sullo 0-0 ma l’Alessandria è stata superiore ai più titolati e considerati ospiti, al punto che finora i 10 punti di distacco in classifica che separano i Grigi dai bianconeri non si sono certamente visti. Speriamo che sia la falsariga anche della ripresa, benchè i solisti del Siena non si sono ancora innescati (e speriamo rimangano con le polveri bagnate….) e poi che, passata l’ora di gioco, non siano i cambi a far saltare gli equilibri perché, se fosse, a guadagnarci è facile che siano gli ospiti vista la qualità assoluta dei loro panchinari. Come volevasi dimostrare l’astuzia e la consistenza degli avversari ha preso il sopravvento al 55’ quando Paloschi intuisce dove cadrà la palla in piena area e con un tap in supera Marietta da 5 metri: la zona sarebbe quella di Checchi…. 0-1 e vediamo se si riuscirà a raddrizzare il match… senza peggiorare la situazione (leggi contropiede). Questa squadra purtroppo, quando deve risalire la corrente e rimontare, non ha le doti tecniche e caratteriali per capovolgere la situazione. Anche i colpi dei suoi attaccanti non assomigliano certo ai morsi del cobra. Nonostante le sostituzioni di Rebuffi occasioni da gol i Grigi non ne hanno più create e stupisce un po’ Pagliuca che ha finito la partita senza una punta in campo: evidentemente non voleva rischiare nulla e… non ha rischiato nulla. Vista questa partita con una certa attenzione e cominciando a riconoscere le caratteristiche e le attitudini dei nostri ragazzi in settimana, in sede di commento, farò una serie di considerazioni che reputo interessanti e degne di essere sviluppate e commentate.
Le pagelle
Marietta 6 – Poco impegnato, incolpevole sul gol subito
Rota 5,5 – Terzino destro. Qualche lieve incertezza nei primi 45’ che si ripetono nella ripresa, roba criticabile per un giocatore che ha alle spalle un curriculum come il suo. Crescono però gli automatismi nella nostra catena di destra.
Checchi 5,5 – Difensore centrale. Una indecisione a metà primo tempo, un rinvio sbilenco ma giocando sulla posizione se l’è cavata. Certo, ci piacerebbe vedere inserito qualche volta al suo posto lo sbarbato Bellucci perché ci sembra più reattivo del Nostro e quindi capace di armonizzarsi meglio con Sini il quale al momento è un elemento prezioso e irrinunciabile.
Sini 7 (nella foto) – Difensore centrale sinistro. Abbiamo già parlato di lui e del palo che ha centrato su angolo nel primo tempo. A volte dà proprio l’idea del “professore”: lucido, non sbaglia mai la giocata intenzionale e la palla non gli brucia nei piedi.
Costanzo 6 – Terzino sinistro. Non è certo il suo ruolo ideale, ci sembra un difensore centrale e non un fluidificante e lo si nota dalla corsa e dal cambio di passo che non è certo quello di un fluidificante. Ma Rebuffi, poverino pure lui, è costretto a fare di necessità virtù. Lui, nel primo tempo, se la cava benino, anzi azzecca un cross interessante che meritava maggior fortuna. Al 54’ grande chiusura difensiva a tre metri da Marietta. Al 81’ è sostituito dopo un esordio positivo in una posizione non proprio congeniale.
Perseu ( 81’) sv
Rizzo 6,5 – Esterno destro di centrocampo. Pensare che questo ragazzo sia stato tenuto in naftalina fino a pochi giorni fa dispiace un po’. Bravo a fare il centrocampista di destra ma, come abbiamo visto, si adatta bene anche da terzino destro. Sul finale sparisce.
Nichetti 5 – Mediano centrale sinistro. Primo tempo insufficiente. Se incrocia discretamente con la palla nei piedi non riesce quasi mai invece a raggiungere un suo compagno pur facendo appoggi facili e banali. La ripresa la gioca sulla falsa riga dei primi 45’
Mionic (70’) sv
Speranza 6 – Mediano destro. Meglio del suo collega qui sopra. Ben più mobile si fa vedere in zone di campo spesso lontane dal suo raggio d’azione ideale. E quando imposta lo fa con precisione, acquisendo, partita su partita, sicurezza e tranquillità negli appoggi e nelle chiusure. 80’ buoni per lui.
Gazoul ( 82’) sv
Lombardi 5 – Esterno sinistro di centrocampo. Spesso in difficoltà nel primo tempo, mostra qualche volta la corda e non riceve appoggio dal suo collega di catena. All’ora di gioco Rebuffi lo sostituisce e capisco il mister
Ghiozzi (60’) sv
Martignago 5 – Punta esterna. Brutto primo tempo per lui: impalpabile, svagato e inconcludente. Quando entra Galeandro lui avanza per fare la punta centrale: chissà poi perché Rebuffi sostituisce Nepi, punta centrale e non Martignago, che non aveva certo impressionato e non è una punta centrale.
Nepi 5,5 – Prima punta. In un’ora di gioco regge bene un paio di palloni ma non si mette mai in luce e non è mai pericoloso però, quando sei in svantaggio, sostituire la prima punta con una seconda non pare una buona idea a meno che ci fossero problemi fisici che non possiamo conoscere
Galeandro (60’) sv