Genova – Prima sentenza del Tar Liguria in merito allo scandalo degli esami nell’ambito dell’inchiesta sui presunti bandi pilotati alla facoltà di Giurisprudenza. I giudici del Tar di Genova hanno ancora una volta annullato il decreto del marzo 2020 con cui l’allora rettore Paolo Comanducci indicava come vincitore per un assegno di ricerca in diritto tributario, il dottor Luca Costanzo, mentre l’università è stata condannata a pagare le spese legali. Il ricorso era stato presentato da Caterina Corrado Oliva, avvocata dello studio Uckmar che si era opposta alla nomina, nel 2012, sempre come assegnista, della figlia d’un docente nonché ex deputato genovese. Una vicenda che si è trascinata per quasi un decennio e che costò un avviso di garanzia al professore genitore. Il caso su cui si è pronunciato due giorni fa il Tar (collegio composto dal presidente Giuseppe Caruso e con lui Angelo Vitali e Liliana Felleti) aveva diversi motivi di interesse legati anche all’inchiesta sui presunti bandi pilotati a Giurisprudenza. Il punto centrale della sentenza riguarda un motivo di esclusione non previsto dal bando. Il titolo di ammissione era il dottorato in “Diritto pubblico dell’economia”. La Corrado Oliva era stata estromessa poiché il suo dottorato era “Diritto pubblico dell’economia, finanza e diritto tributario”. Contestata anche la composizione della commissione per la presenza dell’allora pro rettrice Lara Trucco “a vario titolo in relazione col professor Costanzo, padre del controinteressato”. Nella primavera scorsa, Lara Trucco e il professore emerito Pasquale Costanzo sono finiti agli arresti domiciliari (oggi sono liberi) diventando i due principali indagati dell’inchiesta sui concorsi a Legge. L’Università di Genova ha ritenuto di costituirsi per difendere il proprio operato ma, fatto salvo un ennesimo ricorso, dovrà rifare il bando per la selezione e intanto pagare le spese.
Non si ferma lo scandalo degli “esami pilotati” all’Università di Genova: la sentenza del Tar
