Ritengo che la critica sportiva dovrebbe dare letture dal punto di vista tecnico, storico e culturale d’un evento perché non tutti gli spettatori hanno la voglia o sono in grado di approfondire certe tematiche. Quando i media dimenticano di analizzare in tutto o in parte un fenomeno, in realtà si pongono alla stregua del tifoso medio. Nel caso, meglio andare al bar perché è più divertente e rischi di cogliere alcuni spunti intelligenti. Leggendo le cronache e i commenti della partita pareggiata ieri dall’Alessandria al Mocca contro la Vis mi pare che in pochi cronisti abbiano fatto il loro dovere. Mi pare che nessuno abbia fatto un’osservazione meramente tecnica legata ai piccoli ma significativi miglioramenti della squadra; tutti invece sono rimasti legati ai risultato finale e agli errori commessi dai giocatori mandrogni, cose che hanno colto tutti. Nessuno ha scritto però che la squadra in questi mesi è stata allenata poco e male da dei parvenu del calcio professionistico incapaci di far emergere in primis una intensità degna della categoria di militanza: questa è la mia analisi critica perché ieri si è intravvisto qualcosa di meglio in questo senso. C’è stato però chi ha puntualmente descritto non certo la partita ma il dopopartita incentrato su una feroce contestazione da parte di una trentina di persone rabbiose. E per “rabbioso” non si intende un tifoso incazzato bensì colpito da una zoonosi forse trasmessa da un pipistrello malato. Nel lungo elenco di accuse vomitate da quei 30 eletti al malcapitato Vaio (persona degnissima e ottimo quadro organizzativo della società) una cosa è stata taciuta nel resoconto giornalistico: l’accusa a certi cronisti di “essersi venduti” alla società. Domanda: è credibile che in un momento di ristrettezze e di economie questa società decida di investire risorse per iscrivere a libro paga la classe giornalistica alessandrina? Tra l’altro in questi anni anche un beota si sarebbe accorto quanto la critica sportiva mandrogna sia incapace di condizionare pubblico e tifosi, tutt’al più di lisciare il pelo a chi grida più forte. Un invito: guardate le partite e cercate di coglierne i segnali coniugandoli con le leggi del calcio: se ci riuscite sarà un bene per tutti e vi incazzerete il giusto.