La partita
In settimana si è chiusa positivamente la querelle circa il fantomatico buco di bilancio dell’Alessandria Calcio paventato da alcuni media proni a gruppi di tifosi sfascisti. E’ arrivata l’ispezione della Covisoc e ha certificato che la Società ha fin qui onorato gli impegni assunti. Neanche l’evidenza è bastata. Leggete l’incipit di uno stizzito articolo di commento alla notizia: “I conti tornano. Almeno così dicono gli ispettori della Covisoc” (gli Ispettori Covisoc non “dicono” ma certificano). Per certuni quindi neppure l’Ispezione di un Istituto di Certificazione è credibile più delle “preoccupazioni” di una trentina di sospettosi sedicenti tifosi: per certi media ormai non si tratta di cronaca né critica ma volgare fiancheggiamento a sabotatori di professione. E la società, pavida, non si muove per far cessare il gioco al massacro? Occupiamoci ora di cose serie. Stasera dodicesima di ritorno da brivido al Mocca soprattutto per i Grigi, i quali devono riconfermarsi dopo la vittoria all’ultimo respiro colta a Recanati. All’andata, inizio del novembre scorso, si imposero i Grigi al Porta Elisa e quei 3 punti in trasferta hanno tranquillizzato, a torto, sostenitori e dirigenti mandrogni. In realtà era stata la solita prestazione insufficiente: si era vinto per episodi fortuiti e dabbenaggine dei padroni di casa. E il percorso delle due compagini lo dimostra: Lucchese 41 punti, X posto in graduatoria, Alessandria 29 punti in XVI posizione. I Rossoneri in estate hanno cambiato molto, assumendo un allenatore, Maraia, che aveva fatto bene a Pontedera, dove aveva un grande DS al fianco: Giovannini. Finora i lucchesi hanno deluso le attese pur con un organico qualificato. Non abbiamo ancora potuto valutare le presenze oggi al Mocca ma, immaginiamo, superiori rispetto alle ultime partite. Se così sarà, magari qualcuno tenterà di assumersi meriti a riguardo (giornalista o ultras) sarebbe bugiardo. Basta una vittoria in trasferta, un orario comodo, una temperatura mite, una squadra che migliora e un avversario di rango per convincere un po’ di sportivi in più ad assiepare il Mocca, anche senza gli ipocriti appelli alla mobilitazione fatti in settimana da chi cannoneggia l’Alessandria da un annetto. Al Mocca scoccano le 17,30; partiti! La prima mezzora di gioco è equilibrata e l’attenzione la fa da padrona. La Lucchese è da preferire un pochino perché più ordinata mentre i Grigi sono più frenetici, ma nessuna delle due contendenti pare disposta a lasciare spazi dalla trequarti in su all’avversaria. Al 38’ quello che non t’aspetti: dormita dei Grigi sulla propria trequarti raddoppiata da un’altra al limite dell’area, irrompe Rizzo Pinna in mezzo a 4 maglie grigie e fulmina Liverani con un angolato rasoterra e toscani in vantaggio 0-1. Buona palla per Sylla al 43’ ma il suo tiro è poco più di uno straccio bagnato. Alla ripresa del gioco dopo il riposo Guidetti (già ammonito) lascia il posto a Lamesta che va a fare l’esterno destro d’attacco. Sostituzione logica perché Lauro non può rischiare assolutamente l’inferiorità numerica e spera che Lamesta si sia messo in carreggiata dopo atteggiamenti discutibili tenuti qualche giorno addietro: il ragazzo è giovane e montarsi la testa, come ha fatto pure un altro nostro ragazzotto pur interessante, è un attimo. L’importate per loro è non perdersi per strada ma rientrare nei ranghi motivati e disciplinati. Dopo un buon avvio di ripresa per i Grigi patiscono due occasioni ospiti al 53’ e al 54’ poi arrivano altre 2 sostituzioni per Lauro e si passa al 4-2-4 (o quasi). Al 65’ Bruzzaniti si avventa su una palla vagante ma il suo tiro non è pericoloso. La Lucchese nel frattempo è passata al 5-3-2. Bella iniziativa per Martignago al 68’ ma è solo corner sul quale Mionic non insacca da pochi metri (figurarsi!) perché stoppato. Ovvio che con questa formazione così offensiva l’Alessandria rischia il contropiede ma, soprattutto, fatica a recuperare la palla agli avversari. Comunque dal 70’ i Grigi attaccano in forze e la Lucchese accusa qualche battuta a vuoto. I Grigi colpiscono un palo e costruiscono altre palle gol, ma nessun gol. Peccato, perché il pari sarebbe stato risultato equo.
Le pagelle
Liverani (nella foto) 6 – Nei primi 45’ sempre attento e bravo nelle rimesse. Incolpevole al 38’ sul diagonale di Rizzo Pinna. Nella ripresa se la sfanga bene quando è chiamato in causa.
Rota 5,5 – A destra nel primo tempo fa il suo. Decente pure la ripresa senza guizzi o errori clamorosi.
Baldi (80’) sv
Checchi 5,5 – La sua parte è poco trafficata nel primo tempo. Sarebbe stato bello vederlo una volta decisivo con un’intuizione per stoppare l’autore del gol del vantaggio ospite. Ma ci ha abituato in questi mesi che, quando ci riserva sorprese, sono solo negative.
Sini 6 – Comincia bene spazzando la sua area come una colf coscienziosa e quando si fa risucchiare in avanti lo fa a ragion veduta. Non è abbastanza reattivo invece in occasione del gol di Rizzo Pinna.
Nunzella 6 – L’azione del vantaggio ospite parte da un suo errore e poi non riesce a riparare. Si riprende bene nella ripresa
Perseu 5 – Primo tempo di aurea mediocrità, si aggira sul campo come fosse la guardia del corpo di Guidetti. Quando esce Guidetti ovviamente lascia anche il suo attendente.
Mionic (58’) 5 – Uscito un soldatino ne entra un altro. Si segnala solo al 81’ per un tiro che prende il palo.
Guidetti 5,5 – Si becca un giallo alla mezzora ma si fa vedere spesso là in mezzo per pulire palle sporche e incrociare gli avversari. Sostituito dopo il riposo.
Lamesta (al 46’) 6 – Con lui in campo il centrocampo mandrogno passa “a due” e lui si piazza sulla fascia destra.
Speranza 5,5 – Si vede a sprazzi e mai con iniziative coraggiose, almeno nel 1°tempo. Nella girandola del secondo tempo sguaina la spada ma serve poco.
Galeandro 5,5 – I tre d’attacco mandrogni si scambiano spesso posizione e il suo primo tempo è più fumo che arrosto. Nella ripresa fa l’attaccante esterno senza incidere.
Sylla 5 – Certo, la possenza è dalla sua però quando generosamente ripiega in difesa spesso combina disastri come al 38’, ma le punte che si mettono a difendere hanno questa caratteristica comune. In avanti lo si vede brillare solo dopo lo svantaggio con un tiro troppo strozzato al 43’.
Martignago (58’) 5,5 – Due rifrulli, un po’ poco per uno come lui. Sfiora il pareggio nel recuper.
Cori 5 – Nei primi 45’ parte prima punta, poi è affiancato da Galeandro in linea e dopo retrocede a supporto di Sylla con risultati mediocri nelle tre posizioni. La rivoluzione operata là davanti nella ripresa da Lauro lo conferma punta centrale ma lui conferma una vena appannata.
Gazoul (80’) 5 – Rientra pure lui, come Lamesta, dopo un periodo di quarantena e al 87’ si mangia di testa il gol del pareggio su corner