Genova – Sergio Cofferati è stato chiaro durante il convegno intitolato “Democrazia economica, dignità del lavoro e riforma del capitalismo” che si è svolto ieri mattina organizzato dal think tank Rosa Rossa, in collegamento da remoto ha detto: “L’ex Ilva non si salva dalla chiusura se non passa al pubblico e non fa scelte che gli indiani non sono in grado di fare, semplicemente perché a loro interessa il mercato e non la fabbrica”. Sergio Cofferati, già esponente di spicco della Cgil e rientrato da poco all’interno del Partito Democratico si è pronunciato anche sul salario minimo, alla luce del fatto che “il Cnel ci dice che ci sono più di mille contratti collettivi firmati da sindacati inesistenti e da aziende più o meno dubbie. Se si continua in questa maniera, la ricerca della qualità rimane pura teoria e bisogna invece tirare una riga e ricostruirei rapporti”. Cofferati, che fa parte del “cerchio magico” del magnate George Soros in Italia insieme ad altri come il parlamentare europeo Brando Benifei (Pd) e la stessa Elly Schlein, occorre fare riferimento al lavoro fatto dal Cnel, per cui è una priorità lavorare soprattutto sul diritto collettivo.